
Pescara. “Nuovi ritardi all’orizzonte per le Naiadi: in attesa della riqualificazione, l’impianto sarà gestito dalla Fira almeno per altri due anni. Mancano però chiarezza e certezze su progetto e finanziamenti”.
A lanciare l’allarme è il vice presidente del consiglio regionale, Antonio Blasioli, insieme al gruppo Pd al Comune di Pescara: “A seguito del noto pasticcio sull’affidamento delle Naiadi, prima aggiudicato e poi revocato a causa di fideiussione non idonea – operazione su cui peraltro è stata aperta una procedura giudiziaria”, ricordano, “il complesso natatorio a cavallo tra Pescara e Montesilvano è stato gestito direttamente dalla Regione Abruzzo per mezzo di Fira, la finanziaria regionale, che non potendo fare utili si è limitata ad affittare gli spazi acqua alle società sportive dilettantistiche e al Coni. Col risultato che, a partire dal febbraio 2024, l’accesso alle piscine è stato limitato agli iscritti di queste associazioni e solo in orari prestabiliti, quelli in cui le associazioni avevano affittato gli spazi acqua e con costi che stanno determinando l’allontanamento anche delle associazioni sportive”.
Ora, però, nuovi dubbi vengono sollevati dai Dem: “Con la Legge regionale 1 del 6 febbraio 2025, il Consiglio regionale ha stabilito di costituire una società in house denominata Abruzzo Sport e Salute SpA (che richiama la più nota società nazionale Sport e Salute) per lo svolgimento di servizi di interesse in ambito sportivo, nello specifico la gestione dell’impianto sportivo Le Naiadi di Pescara. La legge regionale prevedeva la stesura e l’approvazione di atto costitutivo e statuto societario entro trenta giorni. Invece la società suddetta sta muovendo i primi passi solo ora, a seguito dello stanziamento di altri 180mila euro nell’ultimo Consiglio tenuto lo scorso 30 settembre, e a distanza di ben 7 mesi dalla legge che l’ha costituita. Somma che dovrebbe servire a costituire il capitale sociale della società e a pagare consulenze di esperti in materia societaria.
“La Regione Abruzzo non può più continuare a spendere circa 1.800.000 euro l’anno di fondi pubblici, dopo averne spesi quasi 4 negli ultimi due”, insiste il Pd, “per una piscina a mezzo servizio poiché vietata al singolo fruitore non iscritto a una Asd, e questo si può evitare solo con una società pienamente legittimata a gestire l’impianto. Inoltre, così la Regione, vedendosi direttamente coinvolta, dovrà intervenire per mettere fine al grande problema gestionale della struttura: la mancanza di impianti di produzione di energia elettrica e termica che, unita alla vetustà e all’inefficienza degli impianti esistenti, la rendono particolarmente energivora. E i vari project financing prospettati dal Presidente Marsilio si sono tramutati in nulla di fatto”.
Nel Documento di Indirizzo alla Progettazione allegato alla Delibera di Giunta Regionale n. 576, approvata lo scorso 4 settembre 2025, si stima infatti che i soli costi energetici della struttura – che ammontano annualmente a circa un milione di euro – potrebbero scendere, dopo gli interventi di implementazione ipotizzati, fino a 200.000 euro (80% in meno). “Nutriamo però dei dubbi su questo percorso intrapreso”, elenca il Pd, “Questo documento, redatto da Pescara Energia, società in house del Comune di Pescara, è il risultato del Protocollo d’intesa tra quest’ultimo e la Regione Abruzzo, e specifica come gli impianti, sottoposti a crescente deterioramento e ammaloramento, siano ormai arrivati alla fine del ciclo vitale. Malgrado quanto sostenuto dalla Giunta Marsilio nella Delibera, Pescara Energia non potrà redigere alcun tipo di progetto, che dovrà invece essere affidato, mediante gara pubblica, a tecnici o società aventi una specifica qualificazione. In sostanza, il percorso individuato nella Delibera di Giunta n. 576/2025 è sbagliato e non potrà portare a nulla. Noi pensiamo che non si debba perdere altro tempo affidando la progettazione di lavori che riteniamo fondamentali”.
Altri dubbi riguardano la scelta del finanziamento con cui sostenere i 5,5 milioni di euro necessari ipotizzati nel documento preliminare: “Dopo aver speso circa 4 milioni di euro per la gestione da febbraio 2024 ad oggi, la Regione Abruzzo decide di tornare sui suoi passi e di investire sulla sua struttura che, come detto, è obsoleta. Sono anni – insistono i Dem – che affermiamo come in assenza di un sostanzioso investimento pubblico qualsiasi gestione sia impraticabile a causa degli alti costi di gestione. Finalmente, con anni di ritardo, la Regione ci dà ragione e decide di investire attingendo ad una misura del POR FESR 2021-2027, denominata Supporto alla produzione di energie rinnovabili in aree pubbliche caratterizzate da passività ambientali. Ma questa misura , finanziata per un totale di 5 milioni di euro, sarebbe destinata alla rifunzionalizzazione di aree degradate, mediante la realizzazione di impianti di produzione di energia da rinnovabili su aree con passività ambientale, e quindi discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati. Le Naiadi non sembrano rientrare in questa casistica, dato che si trovano piuttosto in un’area di pregio tra il mare e la pineta nord. Oltretutto questi fondi sarebbero destinati ai Comuni, per cui la Regione dovrebbe riprogrammare la misura sottraendo queste risorse ai Comuni per dirottarle tutte sulle Naiadi”.
C’è inoltre la questione relativa alle tempistiche: “Il termine finale per l’uso dei fondi è il 2027, una scadenza tutt’altro che lontana per un investimento per cui manca ancora il progetto. Non vorremmo ritrovarci tra due anni (questo il tempo stimato per i lavori) con fondi inutilizzabili”.
Infine un altro interrogativo: “Se questa misura è davvero utilizzabile, per quale motivo non è stata ipotizzata già nel 2021, mentre la Regione per mezzo di Fira continua a spendere 1,8 milioni di euro l’anno per la gestione, e spenderà altri 4 milioni per i prossimi due anni (il tempo indicato nel DIP per l’adeguamento tecnologico)?”, conclude il Pd.