
Alba Adriatica. Il clima è decisamente teso, a tratti anche intriso di nervosismo, e si consuma essenzialmente sui social. Alcuni video diffusi negli ultimi giorni, che hanno generato degli equivoci (e forse anche delle querele) hanno acceso anche un dibattito di natura politica che ruota attorno alle attività della polizia locale.
Il gruppo consiliare di minoranza, Siamo Alba, sulla propria pagina social ha diffuso una nota, tirando in ballo l’amministrazione civica.
“Riteniamo gravissimo il silenzio dell’amministrazione comunale in merito alle recenti accuse che coinvolgerebbero la polizia locale”, si legge. “In un momento tanto delicato, in cui è in gioco la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini, é doveroso un intervento tempestivo e chiaro da parte del Sindaco.
La trasparenza non è una concessione, ma un obbligo politico. La città non può permettersi zone d’ombra, né ambiguità nella gestione di fatti che, se confermati, lederebbero profondamente l’immagine dell’intera macchina comunale.
Chiediamo che si faccia piena luce, che si forniscano chiarimenti pubblici e che si assuma ogni responsabilità politica che dovesse emergere dai fatti”.
Il tema, ovviamente, non resterà circoscritto solo ai social, ma è probabile che sarà oggetto di confronto nella prossima seduta consiliare.
Nel frattempo, la sindaca Antonietta Casciotti ha già replicato, sempre sui canali social.
“Le istituzioni rispondono a denunce precise e documentate, non a illazioni o frasi generiche”, si legge. “Chi ha fatti concreti si rivolga alle autorità competenti: è lì che si fa chiarezza, non sui social network.
“Chiedere un’indagine senza indicare nemmeno l’oggetto della presunta accusa non è trasparenza: è un modo irresponsabile di gettare fango sulla polizia locale, sui dipendenti comunali e sull’intera macchina amministrativa.
Preciso con chiarezza: l’amministrazione comunale non avvierà alcuna indagine interna sulla base di semplici post o dichiarazioni generiche. Esistono strumenti precisi e ufficiali – le denunce alle autorità competenti – ed è lì che chiunque abbia notizie concrete e documentate deve rivolgersi.
La serietà delle istituzioni non si piega al tribunale mediatico né a voci prive di riscontro.
Allo stesso tempo, confermo che se dovessero emergere elementi fondati e verificabili, sarò la prima a garantire che si faccia piena luce, senza sconti per nessuno.
La legalità non è negoziabile.
Chiedo però rispetto per la polizia locale e per i dipendenti comunali: il loro lavoro quotidiano non può essere infangato da illazioni. Diffondere accuse non circostanziate significa minare la fiducia dei cittadini e indebolire le istituzioni”.