
“Oggi in Commissione Vigilanza abbiamo avuto la conferma di ciò che temevo e che avevo denunciato nel Consiglio regionale del 5 agosto scorso: in provincia di Chieti alcuni malati oncologici non hanno potuto effettuare i cicli di chemioterapia perché mancava il farmaco prescritto.
Allora fui attaccato con parole gravissime dal presidente Marsilio che arrivò a definirmi “sciacallo”. I fatti invece dicono altro: non erano invenzioni, ma segnalazioni vere provenienti da cittadini che, con coraggio, avevano denunciato la situazione”, dichiara il consigliere regionale Antonio Di Marco (PD), dopo la seduta odierna della Commissione Vigilanza da lui richiesta, presieduta dal consigliere Sandro Mariani e a cui sono stati auditi Mauro Palmieri, direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Maurizio Belfiglio, oncologo e Beatrice Borghese, direttrice amministrativa della stessa Asl.
“Dai documenti prodotti in Commissione e quelli frutto di un nostro accesso agli atti l’indomani della denuncia – continua Di Marco – è emerso chiaramente che la Asl di Chieti, già a luglio, aveva riconosciuto la criticità, restando però inspiegabilmente inerte: il farmaco oncologico era residuale come disponibilità e la spesa mensile necessaria per garantire l’approvvigionamento non era più di 90mila euro, ma di circa 200mila, tanto da dover riformulare il fabbisogno fino a 250mila euro al mese. Nonostante ciò, la carenza si è verificata comunque, con giorni di assenza che hanno inciso direttamente sulla vita dei pazienti. Il direttore generale ha confermato la criticità, quantificandola in circa cinque giorni, ha negato che fosse effetto dei tagli occorsi a tutti i settori di bilancio, sanitàm compresa a causa dell’enorme deficit del comparto, ma ha parlato di razionalizzazione. Resta da capire come si possano razionare farmaci che servono per la vita delle persone. Per tale ragione ho chiesto che la direzione Asl si scusi pubblicamente con i malati oncologici e le loro famiglie, perché chi si reca in ospedale per una terapia così delicata non può e non deve vedersi rimandare indietro perché manca il farmaco.
Non è accettabile e non è degno di un sistema sanitario che deve garantire equità, dignità e certezza delle cure. Da chiarire anche la rimozione del direttore della farmacia ospedaliera di Chieti, avvenuta il 21 agosto, a pochi giorni dalla vicenda, per il mancato superamento del periodo di prova. Il dottor Fiorenzo Santoleri doveva essere audito stamane, ma non c’era, ma la sua presenza completa il quadro della situazione in cui ci si è venuti a trovare in piena estate, per questo ho chiesto una riconvocazione della Commissione per avere tutti i tasselli e arrivare a capire fino in fondo cosa sia accaduto nella filiera dell’approvvigionamento e se vi siano responsabilità che hanno pesato sulla gestione. Non ci fermeremo qui – conclude Di Marco – perché serve piena chiarezza. La politica non può voltarsi dall’altra parte: ai pazienti va restituita fiducia e certezza di cure. Continueremo a lavorare in Consiglio e in Commissione per capire cosa non ha funzionato e affinché episodi simili non si ripetano più in una sanità pubblica che deve fornire cure, prestazioni e servizi, non solo deficit”.