Nereto, famiglia lamenta la sospensione del trasporto del figlio disabile. Il caso

Nereto. Dopo 12 anni il trasporto sociale per disabili, assicurato in precedenza dalla Croce Verde, è mutato. O meglio c’è stato un cambio nella gestione, attraverso un bando, ad una cooperativa.
E questo simbolico passaggio di consegne, dallo scorso mese di gennaio, ha rappresentato, per una famiglia di Nereto, l’origine del problema e che riguarda il trasporto di un ragazzo di 31 anni, affetto da una disabilità grave.
A raccontare la questione, e chiedere una soluzione del problema, è la madre del ragazzo di Nereto.
“La cooperativa”, scrive la madre, ” ha avviato il servizio con ritardi, mezzi inadeguati e personale senza la formazione necessaria.
Mio figlio ha subito modifiche arbitrarie e disumane negli orari, costringendoci a svegliarci alle 05:45 ogni mattina.
Nonostante le numerose segnalazioni, non sono state risolte criticità come l’assenza di aria condizionata, kit di pronto soccorso ed estintore”.
Servizio sospeso. Lo scorso 4 settembre, racconta ancora la madre, il trasporto del disabile (che frequenta da diversi anni un centro specialistico a Chieti) è stato sospeso “sulla base di valutazioni arbitrarie, malgrado certificazioni mediche contrarie.
“Mio figlio, con gravi disabilità, è stato privato del diritto a frequentare il centro di riabilitazione.
La nostra famiglia ha subito danni morali ed economici, non potendo garantire inclusione, continuità terapeutica e dignità.
Riteniamo vi siano atti discriminatori e ingiustificati.
“Vogliamo sollecitare le istituzioni a garantire immediatamente un mezzo sociale idoneo per il trasporto dei disabili”, si legge ancora, ” e denunciare anche la condizioni in cui vengono lasciate le persone fragili e le loro famiglie”.