Turismo in calo, tasse in aumento: “Pineto perde terreno e l’amministrazione resta in silenzio”

Pineto. I numeri non hanno colore politico, ma raccontano una verità che non si può ignorare. Nel biennio 2023–2025, Pineto ha perso quasi quattromila arrivi turistici. Secondo i dati relativi al periodo gennaio-luglio, si è passati da 31.516 arrivi nel 2023 a 27.646 nel 2025: un calo del 12,3%. Anche le presenze – cioè le notti effettivamente trascorse nelle strutture ricettive locali – sono diminuite, passando da 172.151 a 165.843.
Una flessione che, per una località a vocazione turistica come Pineto, è un campanello d’allarme serio e concreto.
Questo calo arriva in netta controtendenza rispetto ai dati regionali, secondo i quali il turismo cresce, le strutture si moltiplicano e i flussi aumentano.
Una dinamica che dovrebbe spingere l’amministrazione comunale ad una riflessione approfondita e, soprattutto, ad un cambio di passo. Invece, dalla giunta Dell’Orletta tutto tace. Nessuna analisi, nessuna spiegazione, nessuna proposta concreta per invertire la rotta. L’assessore al turismo Massimina Erasmi continua a restare in silenzio, mentre famiglie e imprese del territorio subiscono le conseguenze di questo andamento negativo.
Mentre l’Abruzzo vola, Pineto arretra. Già nel 2024 si era registrata una brusca frenata: arrivi totali a -8,5%, arrivi italiani a -11,7% e presenze in calo del 4,3%. Solo il turismo straniero aveva mostrato una tenuta parziale. Nel 2025 i dati provvisori confermano la tendenza negativa: -4,09% di arrivi rispetto all’anno precedente, con flessioni sia tra i turisti italiani (-3,47%) che tra quelli stranieri (-5,68%). Meno turisti significa meno movimento economico, meno fatturato, meno occupazione. Una dinamica che penalizza tutto il tessuto produttivo locale.
Di fronte a questi numeri, l’amministrazione si è limitata a sbandierare un presunto riconoscimento, secondo cui Pineto sarebbe “tra le località balneari più apprezzate d’Italia”. Dichiarazioni prive di fondamento, senza fonti ufficiali e documentazione a supporto, più utili a fare propaganda che a raccontare la realtà.
Come se non bastasse, invece di accompagnare la ripresa con investimenti in promozione, servizi e riqualificazione urbana, l’amministrazione ha scelto di aumentare la pressione fiscale. La TARI è cresciuta a doppia cifra nel 2024, senza che vi siano stati miglioramenti tangibili nella gestione dei rifiuti o nei servizi ai cittadini. Anziché intervenire su mancate riscossioni pregresse, l’amministrazione ha scelto di colpire famiglie e imprese già provate dalla crisi.
Fratelli d’Italia denuncia con forza questa situazione, ma non si limita alla critica. Servono misure immediate e strutturali: pubblicazione periodica e trasparente dei dati turistici, campagne di marketing mirate rivolte sia al mercato nazionale che a quello internazionale, un calendario culturale e sportivo pluriennale capace di dare identità e continuità al brand Pineto, investimenti in servizi turistici e infrastrutture con contratti chiari e monitorabili.
Oggi la città paga due volte: con meno turisti e più tasse. È il risultato di un’amministrazione che non governa, ma subisce gli eventi, priva di una visione e di una strategia. Mentre l’Abruzzo cresce e conquista nuovi traguardi, Pineto non può restare ostaggio di un “campo largo” che, nei fatti, allarga soltanto il prelievo fiscale.