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Teramo

Roseto, regolamento consiglio al Consiglio di Stato: la replica della minoranza

Roseto. “La versione fornita dall’amministrazione comunale sulla recente pronuncia del Consiglio di Stato riguardo al regolamento del Consiglio comunale è non solo distorta, ma appare come un tentativo goffo e premeditato di manipolare la verità per mascherare l’ennesimo fallimento politico e amministrativo”.

E’ questa la posizione espressa dai consiglieri comunali di minoranza Nicola Petrini, Teresa Ginoble e Francesco Di Giuseppe.

“È bene chiarirlo subito: la richiesta di sospensiva, ovvero l’interruzione dell’efficacia della sentenza di primo grado che annullava l’ennesimo disastro normativo confezionato da questi amministratori improvvisati e arroganti, è stata presentata proprio dalla maggioranza. E il fatto che sia stata respinta rappresenta una loro sonora sconfitta e, al contempo, una nostra netta vittoria. La maggioranza dovrebbe quantomeno leggere e comprendere che l’appello è stata una loro volontà e che le parole dei giudici continuano a sconfessare la loro posizione”.

“Ma siccome il sindaco Nugnes e i suoi fedelissimi sono maestri nel travisare i fatti e nel dipingersi come vittime o eroi anche quando collezionano figuracce, è nostro dovere smascherare il vero motivo per cui si è deciso di sperperare altri soldi pubblici in ricorsi legali: la totale assenza di un regolamento valido.

Lo ammettono loro stessi, nero su bianco, nella memoria difensiva depositata al Consiglio di Stato: il regolamento vigente non è stato automaticamente sostituito da quello del 2001, perché quest’ultimo è stato formalmente abrogato. Non è uno scherzo, è la realtà. Una realtà che noi denunciamo da oltre un anno e per cui combattiamo: quella di un Consiglio comunale che opera fuori da ogni cornice di legalità e regolarità.

Invece, cosa fa l’amministrazione? Diffonde un comunicato trionfalistico, prendendo in giro non solo i consiglieri di opposizione ma anche l’intelligenza dei cittadini rosetani, cercando di ribaltare i fatti e di spacciare per successo l’ennesima sconfitta giuridica e istituzionale.

È intollerabile che l’arroganza, l’improvvisazione e i personalismi di chi governa espongano il nostro Consiglio comunale a continue violazioni e ne compromettano la legittimità degli atti prodotti. È ora di dire basta.

Pretendiamo, senza più mezzi termini, che l’amministrazione renda immediatamente conto, davanti all’intero Consiglio comunale, alla cittadinanza, agli organi di controllo e alla stampa, della dichiarata assenza di un regolamento vigente, della sua responsabilità diretta e delle gravi conseguenze istituzionali che ne derivano”.

 

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