Ponte sull’Ancaranese, partiti i lavori di messa in sicurezza FOTO
Opere partite oggi 13 novembre

Ancarano. Dopo un anno tra chiusure e sensi di marcia alternati, il ponte Ancaranese arriva alla svolta: oggi, 13 novembre, sono partiti i lavori di messa in sicurezza che consentiranno la riapertura temporanea al traffico veicolare di questo nodale collegamento posto a cavallo dei comuni di Ascoli, Castel di Lama e Ancarano (e quindi tra le province di Ascoli e Teramo), snodo fondamentale per l’accesso e l’uscita dal raccordo autostradale “Ascolimare”, alla zona industriale di Campolungo ed alla strada statale “Bonifica”.
L’infrastruttura storica, costruita nel 1887 e vincolata dalla Soprintendenza, è stata chiusa nel 2024 per gravi problemi alle fondazioni, aggravati da fenomeni di scalzamento e rotazioni dell’impalcato.
“Oggi, grazie a un intervento modulare, potrà tornare a svolgere la sua funzione strategica per la viabilità tra Marche e Abruzzo, in attesa dell’intervento finanziato dall’ordinanza 122 per il nuovo ponte posto di fianco a quello oggetto dell’intervento – spiega il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli -. Le lavorazioni dovrebbero concludersi nei primi mesi del 2026, salvo avverse condizioni meteo.
Si tratta di un grande risultato che conferma la bontà del lavorio svolto finora e per cui non posso non ringraziare le componenti coinvolte”.
“La consegna dei lavori del Ponte dell’Ancaranese rappresenta un momento di grande soddisfazione per la nostra comunità e per l’intero territorio di confine tra Abruzzo e Marche. Si tratta di un’infrastruttura fondamentale per la mobilità, la sicurezza stradale e lo sviluppo economico della zona, che collega due province e due comunità da sempre unite da rapporti sociali e produttivi. Come amministrazione comunale esprimiamo piena soddisfazione per l’avvio concreto di questo intervento, anche alla luce della nostra presenza costante e costruttiva durante tutto l’iter procedurale che ha condotto alla consegna dei lavori.
Un ringraziamento particolare va al Senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Ricostruzione, per il fondamentale intervento nella programmazione finanziaria che ha reso possibile l’opera, nonché agli enti proprietari, Provincia di Teramo e Provincia di Ascoli Piceno, per il lavoro sinergico e l’impegno condiviso. Desidero inoltre ringraziare le strutture amministrative e tecniche competenti, che con professionalità e dedizione hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo.
L’auspicio, ora, è che i lavori procedano con la massima celerità, per restituire quanto prima alle due comunità di confine un’infrastruttura strategica e sicura, a beneficio del territorio e del suo futuro sviluppo» ha dichiarato il sindaco di Ancarano Pietrangelo Panichi.
L’intervento da 1,5 milioni, progettato dall’Ufficio Speciale Ricostruzione e attuato grazie all’ordinanza speciale 122 dello scorso 3 luglio, è frutto di una sinergia tra Struttura Commissariale e lo stesso Usr.
Presenti oggi in cantiere, oltre al commissario Castelli, il presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, il consigliere della Provincia di Ascoli Daniele Tonelli, il consigliere regionale Andrea Cardilli, il direttore dell’Usr Marco Trovarelli, il Rup Ing. Tommaso Everard Weldon e l’ingegnere Ivo Vanzi, che ha redatto il progetto esecutivo.
Da quel momento, grande speditezza delle pratiche: il 18 luglio è arrivato l’ok della Conferenza dei servizi, poi l’11 settembre durante le attività di bonifica degli ordigni bellici propedeutiche all’esecuzione dei lavori, è stato rinvenuto un ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale lungo l’alveo del fiume Tronto, rimosso la settimana successiva.
Il 6 novembre ecco l’approvazione progetto esecutivo a soli quattro mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza speciale, il 12 novembre l’affidamento lavori ed oggi l’apertura del cantiere. Un iter lampo, reso possibile dalle norme straordinarie in materia di ordinanze speciali.
Il progetto esecutivo redatto da Vanzi rappresenta il connubio tra ingegneria civile e ottimizzazione delle risorse pubbliche. Prevede opere per consolidare le fondazioni, garantire la sicurezza e riaprire temporaneamente l’impalcato al senso di marcia. In particolare, prevede opere di consolidamento delle fondazioni esistenti attraverso un insieme di interventi quali iniezioni a bassa pressione per migliorare il terreno, pali di ripristino dei diaframmi e realizzazione di archi rovesci sulle pile oggetto di importanti situazioni roto-traslative.
L’obiettivo è restituire funzionalità al ponte eliminando l’impatto visivo e ambientale, in linea con i vincoli paesaggistici e storici.





