ACCEDI AL CANALE WHATSAPP E RICEVI LE TOP NEWS DEL GIORNO:

ACCEDI AL CANALE
Teramo

Nereto, la lettera aperta della mamma del ragazzo disabile: la risposta del Comune

I chiarimenti del sindaco: “Siamo sempre andati incontro alle esigenze della famiglia, il servizio è stato sospeso e verrà ripristinato dopo i riscontri di natura sanitaria richiesti ai genitori e a tutela del ragazzo”

Nereto. A seguito della “lettera aperta“, diffusa dalla mamma di un ragazzo disabile, il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, dopo il confronto con la responsabile del servizio sociale, che ha già provveduto ad informare in maniera dettagliata la famiglia, ripercorre la vicenda e dare una risposta alla mamma e alla comunità per chiarire che “l’amministrazione garantisce i servizi di natura sociale, soprattutto alle persone con disabilità, e sempre nel rispetto dei confini stabiliti dalla normativa di riferimento”.

Il comune di Nereto, da sempre, eroga per le persone con necessità di assistenza un servizio di trasporto sociale e non socio-sanitario: il trasporto sociale è offerto dai Comuni, in collaborazione con cooperative e associazioni, per accompagnare persone anziane e/o con disabilità ai luoghi di cura, riabilitazione o attività socio-educative.
Il ragazzo in questione è titolare di un “progetto individualizzato”, datato 25/05/2025, essendo affetto da disabilità gravissima.

“Il nostro Ente ha delegato all’Unione dei Comuni Val Vibrata la gestione del sociale, nel merito il Fondo per la non-autosufficienza”, sottolinea il sindao. “Sempre L’Unione è responsabile della programmazione e attivazione degli interventi ad esso imputato, ma per quanto concerne il trasporto, lo garantisce per un unico centro diurno che non è quello a cui si appoggia il ragazzo disabile: pertanto, L’Ente comunale, al fine di andare incontro alle esigenze della famiglia, ha garantito un proprio servizio, dando una risposta in termini di risorse e di organizzazione.

Il Piano Regionale per la non Auto-sufficienza FNA 2022-2024 all’art. 4.12 dispone che i servizi per la disabilità grave o gravissima dedicati espressamente ai beneficiari della legge 104/92 art. 3, co. 3, sono condizionati alla valutazione dell’intensità del bisogno per l’attivazione dei servizi. L’accesso e la presa in carico dell’utente avviene tramite valutazioni multidimensionali del bisogno assistenziale sociale e sociosanitario oltre alla situazione reddituale così che l’intervento è programmato e attivato attraverso un piano assistenziale individuale (PAI).

Nella predisposizione dei PAI è indispensabile l’UVM, perché è attraverso questa unità che si realizza la valutazione complessiva dei bisogni della persona non autosufficiente, integrando aspetti sanitari e sociali al fine di individuare gli interventi più appropriati e personalizzati, tenuto conto che l’UVM,  è composta da professionisti come medici, assistenti sociali e infermieri, che effettuano una valutazione globale dei bisogni fisici, psichici, funzionali, relazionali e ambientali della persona.

Nel progetto di vita redatto per il ragazzo è stato inserito il trasporto PLNA (ovvero per la non-autosufficienza), dove UVM ha redatto un verbale senza contemplare il trasporto e pertanto valutare la tipologia più idonea.
Solo dalle risultanze dell’UVM si potrà stabilire la necessità del ragazzo, che siano sociali o sanitarie ribadendo che il Comune può erogare SOLO prestazioni SOCIALI e non di tipo sanitario.

In attesa della suddetta valutazione si è voluto venire incontro alle esigenze dello stesso e della famiglia chiedendo il supporto di una certificazione medica che attesti, date le patologie del ragazzo, che un trasporto di tipo sociale, erogato dal Comune di Nereto, sia idoneo per i molti chilometri da percorrere presso il centro di riabilitazione Sant’Agostino Fondazione Papa Paolo VI in Chieti. Il certificato da parte del medico che conosce in modo chiaro la situazione clinica del giovane, è di facile e veloce reperimento, ma soprattutto non espone il trasportato a possibili pregiudizi.

Il predetto piano Regionale per la non autosufficienza, nell’ALLEGATO art. A.11, è chiaro nello specificare come il trasporto sociale rientri negli interventi di natura socio-assitenziali promossi al fine di favorire il benessere e l’integrazione sociale, consentendo alle persone disabili o in situazioni di particolari necessità, che non sono in grado di utilizzare i mezzi pubblici e/o di muoversi in autonomia anche per la presenza di barriere architettoniche. Sono escluse dal servizio le persone che durante il trasporto necessitano di particolare assistenza sanitaria o che, per patologie o limitazioni funzionali, necessitano di trasporto con ambulanza. Tale tipo di servizio è anche erogato direttamente dal Comune di residenza mediante convenzioni da stipularsi con organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative sociali, compatibilmente con le risorse umane, di mezzi e finanziarie a disposizione e può essere ridotto e/o sospeso per indisponibilità del mezzo o del personale. Il servizio è soggetto a compartecipazione alla spesa a carico dell’utente.

Il Comune di Nereto al fine di garantire tale servizio, si ribadisce TRASPORTO SOCIALE, ha proceduto all’affidamento tramite avviso pubblico di istruttoria per la co-progettazione ex art. 55 del D.Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo Settore), finalizzato alla realizzazione nel territorio di Nereto di un modello integrato di trasporto sociale e trasporto per persone con fragilità socio-economiche. Per quanto concerne l’intervento in cui rientra il ragazzo è da prendere in considerazione il Modulo B) Trasporto di persone residenti nel Comune di Nereto a cui è riconosciuta la disabilità gravissima (L.104/92) in carico ai servizi sociali con riconoscimento di PAI che richiedono trasporti alternativi ma necessari per adeguati livelli di qualità della vita presso centri o istituti anche sanitari. Pertanto, per quanto concerne il servizio affidato sono rispettati appieno gli standard richiesti dalla norma Regionale. Le offerte sono state valutate da una commissione qualificata, che in piena trasparenza e rispetto della norma ha valutato i progetti.

Quello che chiede la mamma del ragazzo, ovvero di continuare ad affidare il servizio alla Croce Verde, non è ammissibile tenuto conto che non sarebbero stati rispettati i principi di rotazione e libera concorrenza dettati dal D.Lgs. 36/2023, oltre a quello di correttezza e di buon andamento dell’agire amministrativo, costituzionalmente garantiti. Inoltre, anche la Croce Verde effettuava un trasporto di tipo sociale e non sanitario, tenuto conto che non era erogato in via esclusiva al Comune di Nereto ma in compartecipazione con il Comune di Alba Adriatica, pertanto con una rappresentazione di disabilità eterogenee che non potevano essere soddisfatte se la richiesta fosse stata di tipo sanitario che impone parametri di esclusività per l’assistito. Spiace leggere le dichiarazioni gravi della mamma sulla nuova cooperativa affidataria del servizio tramite gara pubblica: la stessa ha tutti i requisiti di legge verificati dagli uffici comunali.

Al fine di venire incontro alle esigenze della famiglia, e del ragazzo, ma prima di tutto nell’interesse di tutelarne lo stato di salute, il servizio di trasporto sociale potrà essere riattivato in subordine ad una certificazione medica che attesti che il giovane per recarsi a Chieti, data l’anamnesi dello stato di salute, non necessita di un trasporto sanitario, in attesa di valutazione UVM necessaria e imprescindibile per interventi nell’ambito della disabilità gravissima.

La vicenda mi preme particolarmente perché come amministrazione lavoriamo da sempre con impegno e sensibilità nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie insieme ad un profondo spirito di solidarietà della comunità neretese”.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio

Adblock rilevato

Hai Attivato un blocco delle nostre Adv. Cityrumors è un Giornale Gratuito. Se vuoi continuare a leggerlo e supportarlo, per favore non bloccare le nostre pubblicità. Grazie.