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Teramo

Montorio, “Piazza Diamante è poco green”

Il circolo del Pd spiega perchè

Montorio. “Piazza Diamante è poco green”. A dirlo è il segretario del circolo PD di Montorio al Vomano, Mario Tertulliani.

“Spesso e volentieri ci troviamo a leggere commenti positivi sul sindaco di Montorio e di quanto sia green. Senza tornare sulle centinaia e centinaia di alberi che ha abbattuto, tra Viale, lungofiume, c.da Torrito e campo sportivo si superano abbondantemente le trecento unità. Vogliamo soffermarci sui costi economici e sull’impatto ambientale dei parchi pubblici, soprattutto se privi di piante e quindi di ombra”.

“I giardini pubblici sono ossigeno per la città, ogni opera che sottrae cemento va applaudita a prescindere. Soprattutto se è ecosostenibile, come per esempio il campo dei Cappuccini o i giardini di via degli Orti. Abbiamo però delle realizzazioni che fanno “acqua” da tutte le parti. Parliamo di Piazza Diamante. Una piazza enorme e suggestiva soprattutto per la fontana imponente, ci siamo chiesti quanto costa mantenere il verde pubblico? Parliamo di costi economici ma anche ambientali che esulano dalla manutenzione della fontana”.

“La manutenzione regolare di estese superfici a prato comporta tre criticità diverse. Il consumo di grandi quantitativi di acqua, uso frequente di tosaerba o di altre attrezzature alimentate a gasolio e utilizzo di fertilizzanti e pesticidi che oltre a saturare il terreno, rischiano di inquinare, con il deflusso dell’acqua, le falde acquifere, rappresentano delle criticità che abbattono i benefici derivanti dall’assorbimento della CO2. Tra l’altro l’area verde è limitrofa al fiume Vomano, un alveo che in base ai prelievi di Goletta verde, certificano che il nostro fiume è inquinato”.

E ancora: “Immaginate l’impatto ambientale di piazza Diamante? D’estate consuma 40.000/50.000 litri di acqua al giorno, cinquantamila litri, (consumo medio d’estate cinque litri per ogni mq) la manutenzione continua porta al consumo di gasolio, quindi emissioni significative di gas serra e inquinanti atmosferici (come ossidi di azoto e particolato), che contribuiscono all’inquinamento dell’aria e al riscaldamento globale, l’utilizzo di prodotti chimici infine, come erbicidi, fungicidi e insetticidi oltre a inquinare il terreno e le falde acquifere, possono avere effetti nocivi sulla biodiversità locale (insetti impollinatori, piccoli animali) e sulla salute pubblica e sugli insetti come le api”.

“Promuovere la diversità botanica, privilegiare specie autoctone a basso fabbisogno idrico, introdurre più alberi per l’ombreggiatura naturale e ridurre la dipendenza da prodotti chimici e combustibili fossili, sono passi urgenti e necessari per creare spazi verdi che siano realmente un beneficio per l’ambiente e per la comunità.

Proponiamo Montorio paese amico delle api e degli alberi, quelli veri”, conclude Tertulliani.

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