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Teramo

Lavori lungomare Martinsicuro: osservazioni e richieste di revisione del progetto

Le lettere di Onda e Legambiente

Martinsicuro. L’associazione Onda (organismo nazionale di difesa alberi) e Legambiente prendono posizione in ordine a quelli che sono gli interventi programmati, dall’amministrazione comunale di Martinsicuro (che in queste ore ha chiarito sul tema della tutela ambientale della zona interessata), sul lungomare e sulla necessità di ripensare alcune opere nell’area del biotopo.

 

Onda. “Ci sono pervenute numerose segnalazioni riguardo il progetto lungomare Europa/lungomare Italia del Comune di Martinsicuro, a proposito del quale ci preme caldeggiare un ragionevole ripensamento dei dettagli al fine di procedere nel modo più appropriato per conciliare la prevista riqualificazione con l’indispensabile integrità ambientale.
Dai documenti esaminati emergono incongruenze che vi invitiamo a considerare, onde evitare di incorrere in gravi danni, in particolare ad alberature, siepi ed arbusti, come potrebbe accadere, con molta probabilità, procedendo ad es. ad effettuare scavi impattanti di 45 cm di media e posa di calcestruzzo.

Questo aspetto del progetto non è, secondo noi, adeguatamente considerato e rispettoso delle prescrizioni
della Soprintendenza, che sostiene:
“L’intervento di realizzazione del percorso pedonale e delle relative opere non comporta alcuna alterazione del biotopo costiero né interferisce con il suo equilibrio ambientale… prevede esclusivamente il taglio di due palme
irreversibilmente attaccate dal punteruolo rosso e non più recuperabili”, senza entrare tuttavia nel merito del
danneggiamento prodotto dalle azioni previste sul cotico erboso e sul delicato terreno di pertinenza degli
apparati radicali delle piante presenti su Lungomare e Biotopo costiero.

Ciò è spiegato molto accuratamente nella relazione dell’illustre Professore Camillo di Lorenzo, che vi è stata
già sottoposta e che anche noi alleghiamo alla presente nota.
Citiamo in particolare il seguente passaggio: “Nella scelta di sviluppare un progetto di realizzazione,
riqualificazione, restauro di un “ambiente” che ha importanti valori naturalistici, reali o potenziali, vanno
considerate le condizioni della stazione interessata dall’opera, quindi la sua storia passata, presente e
futura, insieme al rapporto costi-benefici che tiene conto non solo dei dati economici ma anche di quelli
ecologici, paesaggistici, estetici, etici, didattico-educativi”.

Ricordiamo che l’art.8 della recente Nature Restoration Law (Regolam. UE 2024/1991) impone agli Stati
membri di garantire l’assenza di perdita netta di spazi verdi urbani e di copertura arborea entro il 2030
rispetto ai livelli del 2024, e questo richiede attenzione estrema alla conservazione della “canopy”
(copertura di chiome) esistente, quella per intendersi che non è assolutamente ripristinabile attraverso
“sostituzioni”, spesso illusorie e comunque insufficienti, necessarie una volta danneggiato il patrimonio.
Ricordiamo anche che secondo il Codice Civile, artt. 822-823, “spetta all’autorità amministrativa la tutela dei
beni che fanno parte del demanio pubblico”.

Legambiente Teramo. In relazione al progetto di trasformazione del lungomare di Martinsicuro, che va ad interessare anche il Biotopo Costiero Adriatico, esprimiamo la nostra profonda preoccupazione, anche alla luce di alcune scelte positive fatte anni or sono dalla Provincia di Teramo e dalla stesso Comune di Martinsicuro. Infatti, l’amministrazione provinciale di Teramo, nei primi anni Ottanta, aveva progettato una strada litoranea per collegare l’abitato di Martinsicuro sud con l’abitato di Villa Rosa nord, al servizio esclusivo dei mezzi motorizzati.

Una strada molto larga, a doppio senso di marcia di forte impatto ambientale, che Legambiente Abruzzo e la cittadinanza attiva di Martinsicuro riuscirono a far modificare, con l’assenso della stessa Provincia di Teramo, portando alla realizzazione di tre percorsi paralleli: stradale, ciclabile, pedonale.
Il percorso pedonale non fu asfaltato né cementificato, ma lasciato alla colonizzazione delle erbe spontanee per un camminamento morbido, per le persone e gli animali da affezione. È stata una scelta lungimirante che ha permesso la crescita in stato di benessere delle piante del viale e del limitrofo Biotopo e per i servizi ecosistemici che il patrimonio arboreo ha fornito ai cittadini e ai turisti.
Legambiente Teramo è consapevole che l’amministrazione comunale di Martinsicuro ha sempre dimostrato un’alta considerazione per l’ambiente naturale, con il conseguimento di numerosi riconoscimenti a livello nazionale, non ultimo il Premio “3 Vele” di Legambiente e Touring Club Italiano.
Si chiede, pertanto, al Sindaco e all’Amministrazione Comunale, in specialmodo all’assessore all’ambiente, di modificare il progetto nella parte riguardante la pavimentazione, la quale dovrà restare a debita distanza dagli alberi e dalla siepe, in entrambi i lati, senza interferire con le radici delle piante, evitando l’utilizzo del calcestruzzo, anche per consentire la permeabilità delle acque piovane.

Si chiede, inoltre, di non effettuare scavi in quanto rappresentano una minaccia alla stabilità e alla salute degli alberi nell’intero percorso pedonale, rischiando di compromettere l’unico corridoio verde naturalistico di Martinsicuro tutelato integralmente dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dal Piano Regionale Paesaggistico.
Si ricorda, infine, che tutte le autorità ambientali in sede locale, e le stesse imprese appaltanti, sono tenute al rispetto rigoroso delle suddette normative nazionali e regionali.
Auspichiamo pertanto la possibilità di un incontro, dove possiamo portare il nostro
contributo, come abbiamo sempre fatto nel passato. Il desiderio è che sia possibile realizzare un
percorso naturalistico e di benessere capace di valorizzare questo tratto di litorale Adriatico, unico
per bellezza paesaggistica e funzione ecologica: un patrimonio prezioso per la promozione del
turismo responsabile a piedi e in bicicletta.

 

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