Biodigestore, l’opera lievita fino 43 milioni di euro VIDEO
La differenza sarà coperta dalla Cassa Depositi e Prestiti, entro l'anno i bandi di gara

Al grido di “Finalmente!”, il Comune di Teramo questa mattina è tornato a parlare del biodigestore di Contrada Carapollo, la cui realizzazione sarà anticipata dalla rimozione dell’ecomostro.
In compagnia della Teramo Ambiente, il sindaco Gianguido D’Alberto ha illustrato come la gara per la rimozione dell’inceneritore andrà di fatto quasi di pari passo con quella per la realizzazione del biodigestore, che verrà anch’essa pubblicata entro fine anno (l’11 dicembre tappa in consiglio comunale).
Rispetto ai 28 milioni di euro iniziali, coperti con fondi PNRR, si sono registrati però aumenti dovuti, secondo l’ente, a prescrizioni a tutela dell’ambiente che si sono aggiunte nel corso del tempo: risultato, l’intera opera costerà 43 milioni di euro di fondi interamente pubblici, con la Cassa Depositi e Prestiti che coprirà la differenza (15 milioni di euro).
Il sindaco non ha nascosto però che si stanno cercando anche altre linee di finanziamento pubbliche perché i tempi imposti dal Pnrr per la realizzazione del biodigestore si chiudono, attualmente, a maggio 2026: se per l’inceneritore non ci saranno problemi, con guadagno per tutta la città nel suo smantellamento, per il nuovo impianto sarà una corsa contro il tempo senza proroghe europee. Per questo si procederà comunque con entrambe le azioni (rimozione e realizzazione) per poi fare un punto in corso d’opera.
Per l’amministrazione, il biodigestore non porterà ad aumenti sulla Tari, bensì a diminuzioni in bolletta.



