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Teramo

Atri: “Arriva la stangata: tagli e mani in tasca ai cittadini”

Sinistra italiana mette in guardia gli atriani. Attacchi all'amministrazione anche dal gruppo Prospettiva Atri

Atri. “Dopo il tentativo maldestro di distrarre l’opinione pubblica con inoppugnabili sentenze definitive, basate sulla realtà dei fatti, arriva la stangata”.

 

Ad annunciarlo è il coordinatore cittadino di Sinistra Italiana, Gianluigi Antonelli che spiega: “Inizia la stagione dei tagli e delle vessazioni sui cittadini”.

“I servizi saranno ridotti e le rette aumenteranno, le riscossioni saranno immediate e affidate ad una ditta esterna che metterà le mani nelle tasche degli atriani percependo una lauta percentuale del 16%. Una vergognosa speculazione che, dopo il danno, sa di beffa”.

E ancora: “I parcheggi, su una buona parte del centro storico saranno a pagamento e, anche questi, probabilmente affidati a ditte esterne. Si tratterà, per gli abitanti delle zone periferiche, di un forte disincentivo a recarsi nel centro storico che graverà sulle attività commerciali eroicamente rimaste”.

“È solo l’inizio ma le misure già prese, che cambieranno drasticamente in peggio la vita degli atriani, danno ben l’idea del difficile futuro che li attende. Per quanto apprezzabile”, conclude Antonelli, “la riduzione delle indennità di funzione del 25% va interpretata come un’inevitabile e disperata tirata di cinghia che rende ancor più l’immagine di quanto siano allo stremo le casse comunali dopo sedici anni di fallimentare amministrazione”.

Prospettiva Atri: “La Giunta Ferretti scarica il proprio disavanzo sui cittadini”

 

“Con la Delibera di Giunta n. 96 del 15 maggio 2025, l’amministrazione Ferretti ha esteso in modo massiccio i parcheggi a pagamento su Atri capoluogo, coprendo gran parte del centro storico e spingendosi fino alle zone di pubblica utilità come scuole, ospedali e perfino aree di sosta presso il cimitero comunale.

Dietro un presunto piano per migliorare la rotazione dei veicoli, si cela in realtà una manovra fiscale mascherata, pensata per ripianare il disavanzo di bilancio causato da anni di cattiva gestione finanziaria da parte della stessa Giunta che oggi impone nuovi costi ai cittadini”, aggiunge il gruppo di opposizione Prospettiva Atri.

“Una decisione imposta, senza confronto : La delibera è stata approvata senza alcuna consultazione pubblica. Nessun confronto con residenti, esercenti o lavoratori. Chi gestirà la riscossione dei pagamenti? Ad oggi, non è stato reso noto chi incasserà concretamente i soldi dei nuovi parcheggi. Il Comune gestirà direttamente la riscossione, o affiderà il servizio a una società esterna? Ricordiamo che in casi analoghi, nei Comuni italiani di dimensioni simili (circa 10.000 abitanti), le società di gestione trattengono in media tra il 25% e il 40% degli incassi. Se anche ad Atri andrà così, una parte consistente dei soldi dei cittadini finirà nelle mani di soggetti privati. Chi pagherà davvero il conto?

• I residenti del centro, già penalizzati da ZTL e varchi elettronici;
• I lavoratori, costretti a pagare per raggiungere uffici e negozi;
• I commercianti, che rischiano di veder calare la frequentazione nei pressi delle loro attività;
• E perfino chi si reca in luoghi di pubblico servizio, come le scuole, l’ospedale e il cimitero (es. Via Colle Maralto).

“Paghi, ma non parcheggi. E c’è di più: chi paga un abbonamento annuale — anche fino a 200€ — non ha alcuna garanzia di trovare un posto. La stessa delibera lo afferma chiaramente: l’agevolazione tariffaria “dà diritto ad usufruire di stalli di sosta auto ” senza garanzia del posto. È come vendere un biglietto per il treno senza assegnare nemmeno la carrozza: una misura iniqua, inefficace e inaccettabile. Un’imposizione fiscale, non una riforma urbana”.

E ancora: “La delibera parla di mobilità, ma non c’è traccia di investimenti in trasporto pubblico, navette urbane gratuite, né di veri piani di mobilità alternativa. Prospettiva Atri si oppone fermamente a questa delibera e chiede:

1. La sospensione immediata del provvedimento;

2. L’avvio di un processo partecipativo con cittadini e categorie sociali;

3. La revisione dell’intero piano parcheggi, con una visione di giustizia sociale e urbanistica”.

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