Lo sport come chiave di libertà: la rivoluzione di Abruzzo eSports nelle carceri
Il progetto nel carcere di Castrogno a Teramo

Portare il calcio e gli eSport dietro le sbarre per restituire libertà e dignità attraverso i valori dello sport. È questa l’idea rivoluzionaria di Abruzzo Esports, realtà fondata da Gabriele Moretti e Pierpaolo D’Ambrosio, che ha trasformato il carcere di Castrogno a Teramo in un laboratorio di inclusione e innovazione unico in Italia.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Tercas e dalla direttrice dell’istituto Maria Lucia Avantaggiato, unisce formazione teorica, allenamento sul campo e competizione virtuale.
L’obiettivo non è il semplice intrattenimento, ma lo sviluppo di competenze come lavoro di squadra, gestione delle emozioni e rispetto delle regole.
Il percorso si articola in tre fasi: teoria, calcio giocato e tornei eSportivi, con un sistema di punteggi che valorizza conoscenze, fair play e collaborazione. Il risultato è un modello educativo esportabile in tutte le carceri italiane e anche in altri ambiti (come nelle scuole per esempio) — un ponte tra sport reale, digitale e reinserimento sociale.
Dopo il successo di Teramo e della tavola rotonda organizzata dal presidente di Fondazione Tercas, Piero Di Felice, che ha coinvolto figure come il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, il prof. Luigi Mazzone Presidente della Federazione Italia Scherma e Neuropsichiatria infantile, il presidente del Comitato Promotore eSports Italia Michele Barbone Abruzzo Esports, il dott. Carlo Tranquilli (già responsabile medico Nazionale Under 21 di calcio), e tanti altri, punta ora a estendere il format su scala nazionale.



