Opere trafugate a Castelli oltre sessant’anni fa restituite alla collettività FOTO
Oggi la cerimonia in sala consiliare

Oggi a Castelli, nella sede della sala consiliare, i carabinieri della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno restituito alla collettività due tondi in maiolica policroma di quel territorio e una croce processionale in argento del XIII sec. proveniente dall’Abbazia di San Salvatore a Castelli.
I beni sono stati recuperati a seguito di indagini condotte dalla Sezione Antiquariato Carabinieri TPC che costantemente svolge meticolose attività finalizzate alla prevenzione e repressione di illeciti nel settore dei beni culturali.
I tondi in ceramica, rubati nel lontano 1977 dall’allora raccolta civica di Castelli, ora Museo delle Ceramiche, raffigurano scene di vita campestre con alberi e personaggi, decorati con l’utilizzo di cinque colori per le sfumature e l’assenza del pigmento rosso, caratteristiche di pittura raffinata che hanno destato l’attenzione dei militari.
Gli antichi e pregiati manufatti, detenuti da un privato cittadino a seguito di eredità di famiglia e ignaro della loro provenienza furtiva, venivano localizzati e sequestrati di iniziativa dai militari TPC. Di fondamentale supporto alle investigazioni sono state le informazioni contenute nella “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, il più grande sistema informatizzato di archiviazioni di immagini di opere d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, attraverso le quali i militari, dopo una attenta analisi comparativa, sono riusciti a identificare i beni trafugati. Ulteriori approfondimenti presso il Comune di Castelli permettevano di acclarare che le ceramiche erano state realizzate dal maestro Aurelio Anselmo Grue (Castelli, 1699 – Atri, dopo il 1759), che formò la sua preparazione artistica nella bottega paterna.
La Procura della Repubblica di Roma, che ha coordinato il lavoro investigativo della Sezione Antiquariato TPC, ha disposto la restituzione dei tondi a favore dello stesso museo grazie alle risultanze probatorie acquisite dai Carabinieri e al riconoscimento delle due opere da parte del presidente del Museo delle Ceramiche di Castelli.
La ceramica di Castelli, famosa in tutto il mondo per la sua raffinatezza e qualità artistica, rappresenta uno dei simboli più significativi della tradizione abruzzese. La testimonianza artistica maiolicara della piccola città di Castelli si trasmette di padre in figlio da oltre cinque secoli, e grazie a questo importante recupero i due beni rientrano a far parte del patrimonio locale. La croce astile processionale del XIII sec. era stata trafugata negli anni ’60 dall’Abbazia di San Salvatore a Castelli ed era finita nelle sale espositive del Museo Civico di Sant’Agostino a Genova. L’oggetto sacro era stato individuato dai Carabinieri TPC nell’ambito di specifiche verifiche sull’origine dei beni culturali custoditi presso le strutture museali nazionali.
Le indagini consentivano così di acclarare che il bene era stato donato al museo da un ente privato ritenuto in buona fede. La croce astile era catalogata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione di Roma e, per la sua storica e votiva, era stata pubblicata nel volume “Castelli nelle memorie del passato” scritto dal noto medico, storico e scrittore Quirino Celli. La certa provenienza del bene, sottoposto a vincolo di interesse culturale, è stata confermata anche dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo. La Procura della Repubblica di Genova, che ha coordinato le attività della Sezione Antiquariato TPC, ha disposto la restituzione della croce astile all’avente diritto Diocesi di Atri – Teramo.
Anche questa pregiata opera artistica, che riveste una particolare importanza storica e soprattutto votiva per l’intera comunità castellana che in più occasioni si era mobilitata per il suo recupero, finalmente è stata restituita dopo oltre sessant’anni alla collettività di Castelli.