
Pescara. “I semafori con le telecamere non si giustificano con i dati sugli incidenti e servono solo per fare cassa.
È la denuncia del presidente del Movimento Pettinari per l’Abruzzo, Domenico Pettinari, che insieme al consigliere comunale Massimiliano Di Pillo, ha presentato i dati inediti ottenuti da una richiesta di accesso agli atti, riguardanti i sinistri registrati tra il 2016 e il 2021 negli incroci dove oggi sono installati i dispositivi “Velocar Red&Speed Evo”.
Secondo quanto emerso, nei cinque anni precedenti all’installazione i sei incroci avrebbero registrato complessivamente 49 incidenti, di cui 15 legati al mancato rispetto del semaforo, ma nessuno mortale.
“Significa che a Pescara – dice Pettinari – sono stati installati i Velocar Red in sei incroci che hanno registrato in media tre sinistri l’anno complessivi, tra l’altro senza nessun decesso”.
Dai dati forniti dal Comune emerge inoltre che le restanti violazioni contestate riguardano velocità, mancanza di assicurazione o precedenza e non il passaggio con il rosso: “L’irrilevanza di questi numeri appare davvero impressionante – prosegue – se si pensa che hanno dato luogo all’installazione di telecamere che hanno prodotto un gettito per l’amministrazione di milioni e milioni di euro l’anno. Le telecamere agli incroci quindi, a nostro avviso, sono servite e servono solo per fare cassa”.
Il consigliere attacca quindi il sindaco Carlo Masci, ricordando che “nel marzo 2024, in vista del voto, parlò di diminuzioni del 70% dei sinistri ad alcuni incroci e che avrebbe dato mandato di eliminare quei T-Red. Dichiarazioni poi rivelatesi non vere, infatti i T-Red non sono stati dismessi e i contratti rinnovati”.
Secondo Pettinari “si dovrebbero togliere i T-Red ai semafori, investire i fondi sulla Polizia Locale per dare al Comando la possibilità di disporre continui posti di controllo, per verificare eccesso di velocità, guida con il cellulare o sotto effetto di sostanze”. Il consigliere cita anche i dati Istat 2024, che indicano per la provincia di Pescara 1.052 incidenti (+168 rispetto al 2023), 13 vittime e 1.298 feriti (+171), con le principali cause individuate non nel passaggio con il rosso, ma nel “mancato rispetto della segnaletica, nell’eccesso di velocità e nella distrazione alla guida”.
A replicare è Maria Luigia Montopolino, presidente della commissione Sicurezza e Mobilità: “La scelta del luogo di installazione non dipende da quante infrazioni si commettono: l’obiettivo è ben altro e cioè intervenire nei punti, dove esiste già il semaforo, dove si rileva maggiormente la necessità di aumentare la sicurezza. E quali sono questi punti? Facile: sono gli incroci a più alta intensità di traffico o con attraversamenti pedonali critici. E non serve un incidente per giustificare un presidio perché la logica è quella di prevenire, intervenire prima che l’incidente accada. La logica del Velocar è esattamente questa: è un sistema che dissuade, che agisce prima, non interviene dopo lo scontro o l’investimento. Così si genera sicurezza. I Velocar non servono a fare cassa, ma a prevenire incidenti e comportamenti pericolosi. Come? I Velocar rilevano automaticamente chi passa con il rosso, una violazione che può costare una vita. Dove vengono installati questi dispositivi, i passaggi con il semaforo rosso diminuiscono in media del 40% [ dato ISTAT ]. E se vengono registrate meno infrazioni vuol dire che i Velocar funzionano come deterrente, non come strumento di repressione”.