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Pescara

Il pescarese Alessandro Ricci in bici per 1200 chilometri sulla Carretera Austral in Cile

Pescara. Appuntamento con Alessandro Ricci, oggi alle 18 nella Ciclostazione di Porta Nuova (piazzale stazione di Porta Nuova) per la rassegna dedicata ai Cicloracconti, a cura di Fiab Pescarabici. Una serie di incontri finalizzati a declinare la bici in tutte le sue molteplici sfaccettature.

A raccontare la sua avventura, Alessandro Ricci, giornalista, ciclopoeta, accompagnatore cicloturistico con Borracce di poesia Asd.

Con lui il racconto dell’avventura in bici dello scorso gennaio, lungo la Carretera Austral in Cile. “In bici da sempre. Ho cominciato con le rotelle in cortile sotto casa, poi i biciclettoni pesanti degli anni ‘70, fino alla BMX, poi un’altra serie infinita di due ruote e la scoperta di quanto la bici possa portare lontano, dal punto di vista geografico sì, nonché con la mente e il cuore. Per non dire del suo utilizzo in ambito urbano” commenta Alessandro Ricci.

“Con gli amici di Fiab Pescarabici avrò piacere di raccontare l’avventura cilena, realizzata nello scorso gennaio, per coronare un sogno e festeggiare a modo mio i cinquant’anni – aggiunge Alessandro Ricci -. Una grande visione australe fra clima mutevole, traghetti su laghi turchesi, pioggia, natura sovrana, condor, stufe a legna, incontri. E ancora: _ripio_ (lo sterrato) _calamina_ (la famigerata formazione di “onde” di terriccio sul terreno che mette a dura prova la bici e le ossa) e _pavimento_ vale a dire l’asfalto. Calette, ghiacciai, cascate, giornate di luce infinita e un’ospitalità commovente”.

Da Villa O’Higgins al sud del Cile, quindi, dopo aver attraversato la frontiera fra Argentina e Cile a piedi, la grande esperienza a pedali. Che si divide in due tratti: i primi 500 chilometri en el medio de la nada – in mezzo al nulla – e su sterrato; poi, un lento avvicinarsi alla cosiddetta “civiltà” con l’asfalto che velocizza tutto. Fino al punto in cui c’è da prendere una serie di traghetti per passare vari fiordi – nonché continuare a pedalare – e arrivare a Puerto Montt, al Km 0 della Carretera.

“Arrivando dall’Argentina dove sono stato da turista diciamo così, normale, senza bici insomma, ho percorso la Carretera da sud a nord, al contrario di quando si fa di solito – conclude il cicloturista -. Una scelta atipica, che ha riservato le sue sorprese. Il tutto, sempre senza fretta. Perché come dice un motto di queste parti: “_Quien se  apura en la Patagonia pierde el tiempo_”. Vale a dire “Chi si affretta in Patagonia… perde tempo!”.

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