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Pescara

Elezioni Pescara: il centrosinistra al Consiglio di Stato per “evitare il foto di Ferragosto”

Pescara. “Andremo al Consiglio di Stato con obiettivi molto precisi: consentire a tutti i Pescaresi di tornare a votare; nel caso in cui questo obiettivo si rivelasse impossibile, per portarne a votare il maggior numero possibile, estendendo l’annullamento anche ad altre sezioni; per consentire a tutti di adempiere al loro dovere civico di votare, evitando che si voti nella settimana dopo Ferragosto. Gli strumenti per raggiungere questi obiettivi sono tecnici, giuridici e straordinariamente complessi. Quindi non sta a noi sostituirci a chi dispone delle competenze necessarie per individuare il percorso migliore che nei dettagli non è stato ancora definito”.

Lo ha affermato Carlo Costantini nel corso di una conferenza stampa della coalizione di centrosinistra.

All’incontro, nella Sala consiliare del Comune, erano presenti il segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, Erika Alessandrini del Movimento 5 Stelle, il segretario regionale di Avs, Daniele Licheri, e Donato Di Matteo, in rappresentanza delle liste civiche che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Costantini.

“La nostra coalizione – ha detto Costantini – si è posta degli obiettivi molto precisi. Il primo: restituire il diritto di votare a tutti i pescaresi, perché è troppo grave quello che è accaduto a Pescara. Talmente grave da fare quasi passare in secondo ordine anche la ricerca individuale delle responsabilità, che peraltro non spetta a noi, ma alla magistratura che è già stata investita del caso direttamente dal Tar”.

“Il secondo – ha proseguito – partire dalla considerazione che nelle 27 sezioni annullate dal Tar, trascorso ormai oltre un anno, il corpo elettorale è profondamente cambiato. Il terzo, strettamente connesso al valore che la nostra coalizione attribuisce ai principi della democrazia e, tra questi, a quelli fissati direttamente nella nostra Costituzione. L’articolo 48 della Costituzione – ha affermato Costantini – ci ricorda che il voto è un diritto, ma anche un dovere civico. Ma il dovere di votare, così come qualsiasi altro dovere, deve essere possibile o comunque non deve essere ostacolato. Obbligare i pescaresi a votare a Ferragosto vorrebbe dire costringerli e comunque porli nella condizione di non poter adempiere a questo dovere civico. Dunque, Masci non deve avere paura di votare a settembre o ad ottobre; dovrebbe spogliarsi almeno in questa occasione dei vestiti di uomo di parte e condividere il fatto che, portandoli al voto a Ferragosto, i pescaresi si sentirebbero raggirati una seconda volta”.

“Per raggiungere questi tre obiettivi, che non rispondono solo ad un nostro interesse politico particolare, ma all’interesse generale di tutta la comunità pescarese, abbiamo due strumenti, uno da mettere in campo nell’immediato ed uno nel medio-lungo periodo. Nell’immediato – ha ribadito – abbiamo deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato. Gli avvocati sono ancora al lavoro, mi riferiscono che i tempi potrebbero allungarsi rispetto alle previsioni iniziali e che le decisioni su come impostare la difesa non sono ancora prese. Nel medio-lungo periodo, lavoreremo per favorire l’istituzione a Pescara di un centro di formazione permanente per presidenti di sezione e scrutatori, perché partiamo dalla consapevolezza che la conoscenza delle regole connesse all’esercizio della funzione contribuirebbe anche ad aumentare la consapevolezza di quello che accade, rendendo tutti, anche l’ultimo scrutatore, garanti della legalità e controllori del rispetto delle regole”.

“Un’ultima considerazione – ha detto ancora – la faccio da pescarese ferito per quello che è accaduto, prima ancora che da candidato. Non potendo tornare indietro, vorrei che quello che è accaduto rappresentasse l’occasione per recuperare nella nostra città il valore della legge, oltre alla capacità di indignarci. Ci siamo quasi assuefatti alla circolazione della cocaina negli uffici comunali di Pescara che gestivano gli appalti più importanti. Questa volta non possiamo più farci scivolare tutto addosso. Dobbiamo trasformare quello che purtroppo è accaduto nell’occasione per recuperare il senso di appartenenza alla nostra comunità, che non può più prescindere dal rispetto delle regole basilari – ha concluso Carlo Costantini – che sono a fondamento di qualsiasi sistema democratico”.

La replica del sindaco Carlo Masci è frontale: “Alla sinistra-cinquestelle pescarese non va bene niente: non va bene la sentenza del Tar, non va bene il voto degli elettori del 2024 e non va bene neppure il lavoro di tutti i 170 presidenti di seggio impegnati alle elezioni comunali del 2024. L’unica cosa che interessa all’opposizione è offendere e calunniare il centro-destra, accusandolo in maniera prepotente, pretestuosa e falsa di fatti totalmente inesistenti, vale a dire i presunti brogli elettorali a cui ha fatto riferimento dopo la sentenza che, invece, non li ha accertati. E così ora la minoranza annuncia un ricorso al Consiglio di Stato,  dimostrando ancora una volta di essere allergica alle elezioni, e d’altronde nelle ultime tornate elettorali è stata sistematicamente e sonoramente sconfitta”.

“Dopo la sentenza del Tar la sinistra pentastellata ha detto che si trattava di una vittoria di Pescara e dei pescaresi e ha imbastito una sorta di processo di piazza, come se io fossi colpevole degli errori formali dei presidenti di seggio che hanno portato all’annullamento delle elezioni in 27 sezioni, e ha subito detto che si doveva tornare alle urne. Ora, però”, ribatte, “terrorizzata dall’imminente voto dei cittadini in queste 27 sezioni, stabilito dal Tar e disposto in maniera consequenziale dal Prefetto, ha cominciato a fare retromarcia adducendo che la sentenza è sbagliata e che quindi il voto va bloccato, che le elezioni del 2024 vanno annullate in toto. Come succede sempre, la sinistra-cinquestelle, non potendo arrivare al potere attraverso il libero voto dei cittadini, cerca tutte le strade possibili per impedire al centro-destra di amministrare. Eppure i risultati del voto del 2024 sono chiarissimi, non ci sono dubbi sulla volontà degli elettori che mi hanno eletto sindaco per la seconda volta al primo turno. Invece, questa opposizione litigiosa mette di nuovo in discussione l’elezione di un sindaco che ha staccato il primo dei suoi avversari di oltre 10mila voti, e lo fa utilizzando gli errori dei presidenti, che ci sono sempre stati e sempre ci saranno, in ogni elezione”.

“Anche a noi non convince affatto quella sentenza, anche noi faremo appello al Consiglio di Stato, come abbiamo detto dal primo giorno, per far affermare la giustizia e confermare il libero voto dei cittadini del 2024 e perché non possiamo accettare impunemente le offese e le  calunnie di questa sinistra, in coppia con i cinquestelle”, incalza Masci, “Ma per cancellare qualsiasi dubbio, la strada maestra resta quella del voto immediato, senza bloccare l’attività del Comune”.

“Noi siamo pronti al ritorno alle urne il 24 e 25 agosto, per voltare questa tristissima pagina. Inoltre, chiediamo ufficialmente all’opposizione di non trincerarsi dietro a un arzigogolo giuridico, di non fuggire dal giudizio degli elettori, e di restituire la parola ai pescaresi, gli unici veri giudici della politica. Saranno i nostri avvocati ad indicarci la strada da seguire nel ricorso al Consiglio di Stato ma lanciamo sin d’ora un invito chiarissimo al centrosinistra: tutti gli interessati rinuncino alla richiesta di sospensiva, anche il giorno stesso dell’udienza, come siamo disposti a fare noi, per andare al voto subito, alla fine del prossimo mese”, conclude il primo cittadino.

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