
L’eolico marino galleggiante garantirebbe al Paese una maggiore sicurezza energetica e l’avvio di una filiera industriale capace di proiettare l’Italia in una posizione di rilievo nell’industria eolica dell’intero bacino del Mediterraneo garantendo, come in Sicilia, rilevanza al ruolo delle Regioni che guardano con interesse alle ricadute economiche e sociali positive sul proprio territorio”.
Così Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, del gruppo industriale Toto, in un convegno dedicato alle opportunità della Blue Economy in Sicilia, organizzato a Roma dalla Fondazione Univerde.
“L’eolico marino galleggiante garantirebbe al Paese una maggiore sicurezza energetica e l’avvio di una filiera industriale capace di proiettare l’Italia in una posizione di rilievo nell’industria eolica dell’intero bacino del Mediterraneo garantendo, come in Sicilia, rilevanza al ruolo delle Regioni che guardano con interesse alle ricadute economiche e sociali positive sul proprio territorio”.
Così Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, del gruppo industriale Toto, in un convegno dedicato alle opportunità della Blue Economy in Sicilia, organizzato a Roma dalla Fondazione Univerde.
“Serve, tuttavia, un’integrazione del decreto Fer2 – ha aggiunto Toto – con l’obiettivo di distinguere tra eolico marino tradizionale e flottante, due tecnologie molto diverse tra loro anche per costi di realizzazione. Inoltre, è importante aumentare il contingente di eolico marino galleggiante al 2040 ad almeno 15GW per allinearlo agli strumenti di programmazione vigenti. Inoltre, è necessario prevedere la possibilità di accedere alle aste per i soli progetti con Autorizzazione Unica, ed evitare il rischio di assegnare la tariffa a progetti che, con la sola VIA (Valutazione Impatto Ambientale), potrebbero non ottenere l’autorizzazione ad essere costruiti”. Il manager ha anche ricordato che senza tali modifiche, industria e investitori non sono nelle condizioni di sviluppare in maniera efficace l’unica tecnologia – l’eolico marino galleggiante – che ha le più alte possibilità di sviluppo nel settore delle rinnovabili per le sue grandi capacità di produzione energetica e il suo impatto zero a livello ambientale e paesaggistico, vista la grande distanza degli impianti dalle coste. “Questa potenzialità va sfruttata per realizzare una nuova filiera industriale di settore volta a garantire il giusto mix energetico e l’indipendenza energetica dell’Italia” ha concluso Riccardo Toto.