
Pescara. Il Comitato Strada Parco Bene Comune dovrà garantire 50mila euro al mese, tramite fideiussione bancaria, all’azienda di trasporto regionale abruzzese Tua per ogni mese di mancata circolazione dei bus elettrici sulla cosiddetta Strada Parco di Pescara, in attesa della definizione del contenzioso in atto.
E’ quanto stabilito dal Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata oggi, al quale aveva fatto ricorso la stessa Tua dopo che il Tar Abruzzo, accogliendo la richiesta del Comitato che ravvisava mancanza di sicurezza sul tracciato stradale, aveva disposto la sospensiva in merito al passaggio dei bus.
La garanzia andrebbe a coprire il mancato introito dei biglietti oltre a eventuali danni dall’inquinamento prodotto dai bus non elettrici che devono circolare in sostituzione della linea V1 ‘La Verde’.
La Tua, con una nota, “prende atto dell’ordinanza numero 4292/2025 con cui il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione cautelare della Linea Verde disposta dal Tar Abruzzo, ma”, rimarca, “ha stabilito un principio di assoluta rilevanza: la mancata attivazione della linea è idonea ad arrecare un potenziale danno economico per l’Azienda e per l’intero sistema di trasporto pubblico locale”.
“A tal proposito” , recita la nota di Tua, “il Consiglio di Stato ha subordinato la validità della misura cautelare alla prestazione, da parte del comitato ricorrente, di una fideiussione mensile a favore di Tua per l’intera durata del contenzioso, a copertura dei danni, stimati in base all’incremento dell’inquinamento e al calo nella vendita dei biglietti”. “Ribadiamo la nostra piena fiducia nella magistratura amministrativa – dichiara il presidente della Tua, Gabriele De Angelis – che ha riconosciuto le esternalità positive del servizio e, quindi, del potenziale danno derivante dalla sua sospensione. Il nostro obiettivo resta la piena attivazione della Linea Verde e la valorizzazione del tracciato a favore della mobilità sostenibile”.
“Il provvedimento – aggiunge il direttore generale dell’azienda di trasporti, Maximilian Di Pasquale – dà concretamente atto del danno ambientale ed economico causato dalla mancata attivazione della linea La Verde e, in futuro, dall’entrata in funzione del filobus. È un passaggio che rafforza le nostre ragioni e l’impegno per un trasporto pubblico innovativo, elettrico e rispettoso dell’ambiente”.
“Semplicemente irricevibile la pretesa di una fideiussione di 50mila euro mensili (senza termine certo di scadenza) a beneficio di una stazione appaltante che ha promesso alla Cittadinanza di avviare in esercizio a stretto giro l’impianto filoviario finanziato dal Cipess nel 1995, a ristoro dei danni potenziali procurati (non certo dal Comitato) all’inquinamento atmosferico e alla vendita dei titoli di viaggio conseguenti al mancato instradamento ‘temporaneo’ di bus elettrici in via sperimentale”. Lo afferma il comitato Strada parco bene comune dopo il pronunciamento odierno del Consiglio di Stato.
Il comitato ricorda di non avere finalità di lucro e parla di “un’iniziativa autonoma, indipendente, pluralista, apartitica, volontaria, democratica, sprovvista di autonomia patrimoniale, com’è ben noto al Consiglio di Stato che, al pari del TAR, ne ha sancito la piena legittimazione ad agire in giudizio e ad esercitare l’azione di sorveglianza sul corretto impiego del denaro pubblico”.
“È ingiusto che si tenti di attribuire al senso civico spontaneo di cittadini mossi da autentico spirito di collaborazione con gli enti strumentali inadempienti – si legge in una nota – la responsabilità dell’inquinamento dell’aria ovvero il mancato introito riveniente dalla vendita di titoli di viaggio da parte della Stazione appaltante Tua SpA di una linea di trasporto instradata arbitrariamente senza aver superato i collaudi dell’Autorità ‘effettivamente competente ad eseguirli'”.
Il comitato si riserva di dare mandato ai propri legali di “valutare ogni possibile ‘strategia processuale extra fideiussoria’, fermo restando che la fideiussione che il Comitato non è in grado di produrre potrebbe essere escussa solo in caso di soccombenza nel giudizio. Un’ipotesi assai improbabile allo stato dell’arte, con i collaudi Ansfisa in corso d’opera funzionali all’instradamento del filobus prima della fine del corrente anno”.
“È altrettanto ovvio che l’impossibilità per il comitato di sottoscrivere la fideiussione in parola, consentirà agli enti appellanti di poter richiedere allo stesso Consiglio di Stato la decadenza della sospensiva ad essa subordinata. Sicché Tua SpA potrà, a libera discrezione, reinstradare la linea V1 ben prima della fine dell’anno, così evitando tutti i danni potenziali lamentati, a prescindere dall’esito finale del procedimento amministrativo in itinere. E tutti vissero felici e contenti – conclude il comitato – Giustizia è fatta”