D’Alfonso: ‘La Regione Abruzzo deve chiedere lo stato di emergenza per il comune di Fossacesia’

Pescara. “La solidarietà istituzionale nei confronti dei territori colpiti da emergenze naturali straordinarie non si esprime con i sorrisi, le pacche sulle spalle, le visite televisive o i comunicati stampa, ma si manifesta producendo atti tipici formali. Lo ricordo alla Regione Abruzzo che a oggi, a 45 giorni dagli eventi metereologici di eccezionale gravità che il 3 agosto scorso hanno messo in ginocchio il comune di Fossacesia e i comuni circostanti, non ha ancora inoltrato al Consiglio dei Ministri la richiesta di delibera dello stato di calamità naturale da trasmettere, poi, per legittima competenza, al Dipartimento della Protezione civile agevolando l’accesso a strumenti di ristoro straordinari. Voglio pensare a una distrazione di fine estate, allo sguardo rivolto alle ultime feste stagionali, non voglio supporre quello che sarebbe un imperdonabile disinteresse. Ma la distrazione va sanata e la Regione Abruzzo deve impiegare i propri uffici per l’inoltro di una non difficile lettera dotata di protocollo per permettere l’avvio dell’iter procedurale
La comunicazione circa la grave carenza documentale da allegare al dossier Fossacesia è pervenuta, puntuale, dal Capo di Gabinetto del Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, il dottor Riccardo Rigillo, lo stesso che con enorme solerzia aveva trasmesso la mia richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza per calamità naturale al Dipartimento della Protezione civile per sollecitare la possibilità di destinare fondi straordinari per i necessari interventi di ripristino e sostegno al patrimonio pubblico, al tessuto sociale ed economico locale, con particolare attenzione ai comparti agricolo e turistico-balneare in seguito all’evento meteorologico del 3 agosto scorso
Al riguardo il dottor Rigillo ha specificato che ‘al verificarsi di calamità di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo, il Dipartimento di Protezione civile è legittimato a intervenire solo a seguito di specifica e dettagliata richiesta, da parte della Regione interessata, di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale da parte del Consiglio dei Ministri, nell’ipotesi in cui gli eventi calamitosi, in ragione della loro intensità ed estensione debbano, con immediatezza di intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari’
E questa richiesta, da parte della Regione Abruzzo, non c’è mai stata: a oggi, al Ministero, non risulta pervenuta alcuna richiesta da parte della Regione Abruzzo. Quindi, quella stessa Regione Abruzzo che, attraverso le proprie diramazioni politiche, ha espresso vicinanza, commozione solidale e alleanza amministrativa al territorio e ai suoi organismi cittadini e produttivi per i gravissimi danni riportati, sia sulle colture che a livello infrastrutturale, danni che nel frattempo le amministrazioni comunali e provinciale stanno cercano di arginare con le proprie inevitabilmente limitate risorse, ha poi dimenticato di scrivere una paginetta di relazione, peraltro facendo propria la dettagliata nota ricevuta dai Comuni, e di premere un tasto per l’invio di una Pec.
Non posso credere che la Regione Abruzzo non abbia considerato rilevanti i danni tangibili riscontrati al patrimonio pubblico e privato, alle attività commerciali e produttive interessando in particolare l’agricoltura nella piena attività di raccolta dei prodotti ortofrutticoli e nella coltivazione di vigneti ed oliveti, e agli stabilimenti balneari, danneggiando strutture, attrezzature compromettendo il normale svolgimento delle attività turistiche in uno dei momenti più importanti della stagione, e poi i danni anche alla segnaletica stradale, al manto stradale, all’illuminazione pubblica, nonché l’abbattimento di numerosi alberi, inclusi esemplari di proprietà comunale e provinciale, che hanno causato ulteriori disagi e pericoli alla circolazione e all’incolumità pubblica. E le gravi rotture alle 5 strade provinciali, la strada Statale 16 “Adriatica”, 11 strade comunali danneggiate con la caduta di alberi e detriti che hanno richiesto e continuano a richiedere urgenti interventi di rimozione, pulizia, lavori di ripristino della viabilità e messa in sicurezza del territorio, compresa via Bonavia, un asse già interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, dove si è verificato il cedimento di un muretto di contenimento e di un marciapiede.
Per formazione politica, umana, personale, amministrativa, governativa, voglio imputare la dimenticanza a pura leggerezza rispetto ai carichi di lavoro prevalenti, vedendoci la buona fede. Ma la leggerezza agostana deve lasciare posto all’impegno settembrino, quando la Regione deve tornare sui banchi di scuola a svolgere i propri compiti specifici.
Il senso di questo comunicato è quello di collocare la richiesta attesa come priorità. Mi aspetto una procedura d’urgenza per il ‘caso’ Fossacesia, mi aspetto di vedere transitare su corsie di emergenza le carte che dovranno arrivare sul tavolo del Dipartimento della Protezione civile. Mi aspetto un impegno specifico anche per quanto riguarda i danni al settore agricolo per il quale la dichiarazione dello stato di calamità naturale, ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004, n.102, fa capo per competenza al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste”. Lo afferma in una nota l’onorevole Luciano D’Alfonso.