
Chieti. “Facciamo un po’ di chiarezza sulla vicenda. La CASA DELLO STUDENTE è stata progettata negli anni ‘90 e realizzata grazie a finanziamenti pari a € 4,5 milioni, dei quali € 1,7 mln a totale carico dell’istituto, mentre la restante parte è stata coperta con € 1 milione destinato all’abbattimento delle barriere architettoniche e ulteriori € 1,8 mln con la legge a favore delle residenze universitarie, entrambe da parte di Regione Abruzzo. Da quel momento e fino al 2019 l’edificio non ha ricevuta alcuna altra provvidenza, fin quando il presidente TAVANI ha chiesto e ottenuto dalla Giunta MARSILIO € 400mila per la messa a norma (necessaria), ai quali ATER ha aggiunto nuovamente fondi propri per € 155mila. Oggi la struttura è pronta, disponibile e accessibile. Comporta costi di manutenzione ineludibili, la necessità di interventi saltuari per riparazione di danni da vandalismo (siamo intervenuti più volte in questo ultimo anno) e ovviamente l’opportunità di tenere a volte in azione gli impianti. La struttura comporta infine ai soli fini IMU un costo fisso annuale di € 17.222. Nel momento in cui sarà definita l’attività al suo interno, decorrerà anche la TARI.
(Negli ultimi vent’anni gli unici fondi per sostenere l’apertura e la messa a norma della CASA dello STUDENTE sono arrivati da una Giunta Regionale e da Presidenti ATER di Fratelli d’Italia (Marsilio, Tavani e Comini). Rileviamo quindi che invece di concentrarsi sul vero obiettivo – dare vita alla CASA – autorevoli esponenti del PD e di area centrosinistra scivolano su polemiche politiche definendoci addirittura “i dilettanti di Fratelli d’Italia”. Fieri che questo “dilettantismo” abbia aperto un dibattito serio con ADSU, UNIVERSITA’ e ISTITUZIONI, mentre il vero “professionismo” della politica dormiva negli ultimi 15 anni, non riuscendo ad offrire una sola soluzione diversa e alternativa.
Il Presidente TAVANI da 8 giorni viene attaccato da ogni fronte politico opposto, che ne chiede le dimissioni, ma solo perché noi dal 2019 vogliamo aprirla la struttura, e cercheremo di farlo con qualsiasi destinazione economicamente, giuridicamente e istituzionalmente percorribile.
ATER – REGIONE
Con Regione Abruzzo c’è massima sintonia di intenti, e la nota di due giorni fa – che io mi premetto definire interlocutoria – da parte del Dirigente preposto, illustra verità già note:
il “possibile” vincolo di destinazione di finanziamenti maturati trent’anni addietro
il potenziale accordo di gestione, ma mai perfezionato con ADSU
la presa di coscienza e la disponibilità ad esaminare da parte della Giunta Regionale il rilascio di un’autorizzazione per utilizzo diverso, previa la produzione da parte di Ater di una dettagliata relazione utile allo scopo.
Va comunque sottolineato che ATER Chieti ha colto l’occasione della Chieti Calcio, che al momento non si è concretizzata, per aprire un confronto. Le polemiche politiche non devono appartenere a questo dibattito. Con Regione Abruzzo dovremmo altresì instaurare una riflessione sulla discrasia temporale originata dalla Delibera di G.R. 3227/1997, e quelle precedenti, e dall’approvazione della Legge Regionale 44/1999, che trasforma gli Istituti Autonomi in Enti Pubblici Economici, ai cui principi regolatori oggi Ater si deve informare.
ATER – ADSU
I primi sopralluoghi congiunti di ADSU e ATER risalgono già al gennaio 2010, sono passati quasi sedici anni, ma il tema rimane unicamente quello rappresentato dai costi di gestione. Tra il 2010 e il 2011 ATER CHIETI ha assunto diverse iniziative, tutte agli atti, per rendere operativa la struttura e ha pubblicato avvisi a vario titolo anche per una gestione parziale (mensa universitaria, per esempio); tutte iniziative non andate a buon fine o eccepite da Regione Abruzzo. ADSU sostiene di poter e dover gestire la struttura ponendo i costi a carico di terzi (ATER in questo caso), ciò non è compatibile in alcuna maniera con il profilo giuridico di ATER Chieti come definito dalla Legge Regionale, cioè di ENTE PUBBLICO ECONOMICO. Il nostro bilancio è soggetto a verifica del revisore nominato da Regione e concorre alla formazione del Bilancio Consolidato di Regione Abruzzo.
Tutte le indicazioni di ADSU sono andate negli anni passati verso un modello di gestione GRATUITA della struttura, ma questo non è nelle possibilità di chi deve far quadrare i conti a fine anno. Se poi qualsiasi altra istituzione, a qualunque titolo, ci offrisse la garanzia della copertura dello sbilancio, ne prenderemmo atto. Oggi ciò che faremmo, in perdita, andrebbe immediatamente e correttamente sotto la lente di osservazione della Corte dei Conti.
Ricordiamo che fin dal gennaio 2011, con nota prot. 165U11, Ater Chieti denunciava il possibile danno erariale, con il permanere della struttura chiusa. Nel marzo 2011 ADSU, sia pure sempre a titolo gratuito, paventava di aprire alla gestione – oltre che degli studenti meritevoli del bando – anche di ulteriori attività culturali rivolte ai giovani e all’accoglienza di “tutti gli studenti, non solo quelli universitari”.
Insomma, già quindici anna fa ci si rendeva conto delle enormi difficoltà oggi sul tavolo, rispetto alle quali molti interlocutori che affollano il panorama politico da altrettanti anni oggi si mostrano sorpresi!
Dobbiamo prendere atto che ADSU, LEGITTIMAMENTE, rimane sulle posizioni della propria nota prot. 1047 del 18/3/2011, dove confermava il disinteresse verso una gestione a titolo ONEROSO della struttura.
LE CIFRE IN BALLO
Fin dal 2011 ATER CHIETI si è dimostrata disponibile ad una concessione onerosa a non meno di € 70mila/annui, senza costi aggiuntivi a carico dell’Ente, ben prefigurando già allora i costi di costruzione e di mantenimento.
Abbiamo prima parlato dell’IMU, a cui oggi si aggiungerebbero la TARI, i costi di ENERGIA, i costi della GUARDIANIA (elemento ritenuto da tutti imprescindibile…) e un programma di MANUTENZIONE MINIMA.
Questo layout, secondo le valutazioni dei nostri uffici, non scenderebbe mai al di sotto di € 130/150mila, con una gestione diretta seppur ridotta da parte di ATER.
Ogni ipotesi di gestione a titolo gratuito – a favore di chiunque – non può infine non tenere in considerazione che ATER CHIETI ha impiegato ad oggi € 1.850.000/00 di fondi propri, e che ATER stessa sostiene l’IMU già dal 2024, anno di collaudo/apertura.
LA POLEMICA POLITICA
A qualche consigliere comunale di Chieti, che irrompe in maniera disordinata e aggressiva forse perché in evidente difficoltà tra discernere ATER quale azienda con obblighi di pareggio di bilancio da una onlus di beneficenza o ente fornitore di assistenza e servizi sociali, va ricordato che è la Legge regionale 44/1999 che definisce le ATER, quindi si studi per approfondire. ATER Chieti gestisce patrimonio immobiliare, ne cura la manutenzione la ristrutturazione a volte, nella marea di difficoltà causate soprattutto dalla morosità crescente e dalla vetustà del patrimonio.
Di differente tenore le osservazioni del Sindaco della città Dott. Diego Ferrara, al quale riconosciamo equilibrio e buon senso maggiori quando afferma “in qualche maniera la struttura va aperta”. Ecco, si colga l’occasione: il Comune di Chieti potrebbe avere una parte da protagonista, raccogliendo le riflessioni del Rettore quando a distanza di pochi mesi due volte afferma – preoccupato – di ritenere indispensabile lavorare sul miglioramento del Trasporto Pubblico Locale e del “collegamento città alta-città bassa”. Gli studenti devono avere collegamenti veloci, continui e prolungati almeno fino a tarda ora, visto che tutti i più rilevanti punti di formazione, studio, assistenza e servizi sono situati nella città bassa. Il Comune di Chieti potrebbe assumere l’impegno a lavorare su questo, investendoci.
CHIETI CALCIO
Se perviene una manifestazione di interesse seguito da richieste formali da parte di un operatore, pubblico o privato non ci interessa, noi abbiamo il dovere di valutarla.
L’uso foresteria seppure parziale, che abbiamo ipotizzato in una prima fase con il richiedente, resta A NOSTRO GIUDIZIO compatibile con l’utilizzo “universitario” (secondo la possibile convenzione) e potrebbe garantire il rispetto del vincolo del finanziamento (se ancora vigente).
Non ci sembra che questa configurazione mista sia molto differente da quella che oggi si riscontra in alcune residenze universitarie fuori da Chieti, o da quanto asseriva ADSU stessa un po’ di anni fa, con una sorte di gestione mista e di pluriattività. L’occasione della CHIETI CALCIO poteva rappresentare una opportunità. Ha acceso il dibattito, la strada è tracciata a nostro modo di vedere.
E OGGI?
Ci vogliono coraggio e visione, oltre alla capacità di leggere un territorio che si è andato molto trasformando, e con esso le abitudini e le richieste di servizi verso la città. E ciò non è compito solo dell’Ater, a cui resta l’obbligo istituzionale principale e il dovere di gestire il proprio patrimonio pubblico.
Intanto abbiamo prodotto, anche quest’anno dopo la domanda dello scorso anno, istanza di finanziamento di € 1mln ai sensi del D.M. 481/2024 di sostegno ai costi di funzionamento delle residenze universitarie, a fronte dell’impegno a garantire apertura per almeno 12 anni”. Lo afferma il presidente dell’Ater Chieti, Antonio Tavani.