
Pescara. La cultura del corpo come parte viva e unica, lo sviluppo del pensiero critico verso l’intelligenza artificiale, il consolidamento dell’autostima, la creazione di spazi di parola e confronto sicuri.
Questi alcuni dei temi su cui dovranno concentrarsi le iniziative per le quali il Comune di Pescara ha stanziato contributi economici straordinari per contrastare i fenomeni di disagio psicologico ed emotivo degli studenti della scuola secondaria di primo grado.
L’avviso pubblico, con il progetto “Adolescenti allo specchio”, vuole favorire la creazione di laboratori e spazi di ascolto o dialogo all’interno di quattro istituti comprensivi della città, oltre alla realizzazione di un docufilm.
I beneficiari sono associazioni, comitati, fondazioni, organizzazioni ed enti senza scopo di lucro che svolgono l’attività sul territorio comunale.
Le domande vanno presentate entro le 23:59 del 2 dicembre, i progetti dovranno essere realizzati entro marzo 2026. Le risorse stanziate ammontano a 20mila euro.
Le iniziative per le quali può essere richiesto il contributo devono essere indirizzate al contrasto del disagio giovanile. A questo si aggiunge la realizzazione di un docufilm che avrà per protagonisti i ragazzi coinvolti nelle varie attività.
Stamani la presentazione in conferenza stampa da parte dell’assessore alla Pubblica istruzione, Valeria Toppetti, e della rup Angelica Colaizzi. “Abbiamo pensato di dedicarci all’aspetto più complesso che costituisce il cuore della difficoltà dell’adolescente: l’accettazione del proprio corpo – spiega l’assessore – L’adolescenza è il momento in cui tutto cambia, tutti i parametri costruiti nell’infanzia crollano o si modificano e oggi sappiamo che ci sono molte patologie che comportano la manifestazione di sintomi proprio attraverso il corpo. Quindi abbiamo pensato di invitare psicologi, educatori, pedagogisti: staff che associazioni e cooperative, autonomamente o in cordata, potranno proporre”.
“La novità sarà la realizzazione di un docufilm dal titolo ‘Adolescenti allo specchio’. Credo che sia importante che tutto il lavoro venga narrato e reso disponibile, non solo alle scuole che non potranno partecipare, ma anche a tutta la comunità giovanile della nostra città”, conclude Toppetti.



