
Abruzzo. In una partecipatissima Assemblea del personale dell’Agenzia regionale di protezione civile della Regione Abruzzo ha deliberato di chiedere al Consiglio regionale di approvare nella prima seduta utile un provvedimento che cancelli i tagli previsti, pari a 150 mila euro annui, sui capitoli destinati al Fondo del Salario Accessorio.
Se ciò non avverrà, è stato conferito mandato alla RSU e alle segreterie territoriali confederali di proclamare lo stato di agitazione” così scrive Luca Fusari che continua, “le organizzazione sindacali hanno richiesto al Presidente del Consiglio Regionale e ai Capigruppo in Consiglio regionale la convocazione urgente di un’audizione su tale problematica. Le risorse di cui trattasi non riguardano, infatti, solo il trattamento economico/stipendiale, ma incidono anche sull’equilibrio organizzativo del personale dell’ente, e rischiano di avere una ricaduta sui livelli di efficienza di un servizio strategico per la sicurezza dei cittadini.”
La Fp Cgil ritiene fondamentale “avviare con la politica regionale un confronto proficuo sulle problematiche che, da mesi, coinvolgono l’Agenzia di protezione civile, che presenta gravi carenze organizzative e di personale e attraversa una difficile fase di transizione, che per ora ha reso impossibile avviare il confronto sul contratto decentrato integrativo.”
L’Istituzione dell’Agenzia avrebbe dovuto garantire una maggiore efficienza e snellezza nelle procedure, valorizzando anche le professionalità interne, invece a distanza di tempo ancora non è costituito il Fondo del Salario Accessorio del personale e si opera con il personale che è sottorganico e senza una chiara regia di comando stante l’assenza di diverse figure dirigenziali riporta Fusari che, infine, conclude precisando che “Protezione Civile non è solo generare eventi, ma è sapere rispondere con immediatezza ed efficacia alle situazioni di crisi, cosa che in assenza di personale al quale, addirittura, neanche è dato sapere quale sarà il suo salario accessorio, diventa sempre più difficile”.



