
E’ stato approvato dal Consiglio Regionale del 05 agosto 2025 alle 2 di notte il Pdl n. 55/2024 che prevede la costituzione dell’agenzia regionale per il lavoro (ARAL).
Abbiamo atteso e letto numerosi articoli di soddisfazione in questi giorni, ma noi che siamo stati presenti e attenti fino al momento in cui è stato votato il Pdl, seguendo passo passo non solo i lavori consiliari delle varie Commissioni ma anche gli ultimi aggiustamenti a quel disegno di legge intervenuti pochi minuti prima del voto, non riusciamo purtroppo a manifestare la stessa soddisfazione delle altre sigle sindacali.
Infatti, come da subito manifestato sia in sede di Commissione consiliare, sia nei pochi momenti di confronto all’interno dei tavoli della Giunta regionale, tavolo che ci teniamo a precisare non si è mai concluso, continuiamo ad avere le stesse perplessità e le preoccupazioni iniziali rispetto ad un operazione che vede la nascita di un agenzia anacronistica, pensando che le problematiche legate alle politiche del lavoro possano essere risolte dallo stravolgimento, l’ennesimo, di un assetto organizzativo piuttosto che legato ad una programmazione seria, attenta e rispondente ai bisogni dei territori e delle realtà produttive.
Riteniamo che contrariamente a qualche sigla che si è fermata ad una superficiale lettura e interpretazione del pdl, facile quindi essere soddisfatti, chi chiede “responsabilmente” poco chiaramente ottiene poco e si accontenta, pensiamo invece che la posizione seria e di contrasto assunta dalla CGIL a seguito di quanto emerso nelle due assemblee del personale dei CPI, supportata da una relazione presentata nella Commissione competente e una serie di richieste e chiarimenti presentati all’interno del tavolo di confronto in Giunta Regionale, abbiano sicuramente sviluppato una serie di ragionamenti, verifiche e approfondimenti da parte dei consiglieri di opposizione, che hanno portato a trovare una sintesi con la maggioranza modificando e migliorando per alcuni aspetti un testo iniziale che non definiva con sufficiente chiarezza nè le condizioni delle e dei dipendenti, né la natura e il funzionamento di ARAL stessa.
Per la CGIL però non sono assolutamente sufficienti le modifiche apportate al testo per poter gioire e parlare del raggiungimento di un obiettivo condivisibile sia dal punto di vista del merito ma anche del metodo.
Bene il riconoscimento del diritto di scelta per tutti ma verificheremo alla scadenza dei 12 mesi se questa opzione sarà effettivamente esigibile per tutti i dipendenti che in prima applicazione saranno distaccati in ARAL
Verificheremo che l’opzione di scelta non impatti sul mantenimento della sede di lavoro, diversamente l’esigibilità di quel diritto sarà solo teorica; che sia garantita effettivamente la valorizzazione del personale attraverso procedure di verticalizzazione e che le modalità di calcolo di TFR/TFS siano le stesse usate in Giunta Regionale
Verificheremo che le forme di monitoraggio e controllo da parte del Consiglio Regionale siano effettivamente una valutazione politica e tecnica dei risultati raggiunti e messi in campo da ARAL e non piuttosto una misurazione dei numeri raggiunti dai servizi/dipendenti; vigileremo sul fatto che tutto questo non si trasformi per l’ennesima volta in un giudizio sull’operato di centinaia di operatori che in questi anni non solo hanno svolto compiti sopra le loro mansioni, ma hanno, nonostante privi di strumenti adeguati, garantito sempre un servizio che agevolasse la crescita occupazionale con professionalità e abnegazione, oltre che affiancare gli utenti in tutte le fasi di politica attiva e formativa.
Pretenderemo che la fase di confronto per la stesura dello Statuto e del Regolamento per la costituzione di ARAL sia effettivamente condivisa e costruita attraverso il supporto delle parti sociali; che gli atti amministrativi siano conseguenti alle garanzie disciplinate nella Legge e siano garantiti anche aspetti per noi ancora poco chiari, come la possibilità di rientrare nei ruoli della Giunta anche successivamente ai 12 mesi attraverso l’accesso alle procedure di mobilità sia interne che esterne all’Ente
Questo abbiamo chiesto alla politica e continueremo a chiedere pur rimanendo contrari al testo di legge.
Nella fase che seguirà l’approvazione della legge, la nostra azione continuerà ad essere di vigilanza, confronto e rivendicazione metteremo in campo qualunque azione vertenziale, se necessaria, qualora non dovesse prefigurarsi l’effettiva esigibilità delle garanzie per tutti i dipendenti alla scadenza dei 12 mesi e se non si concretizzeranno effettivi miglioramenti dei Servizi oltre che della condizione di lavoratrici e lavoratori dei Centri per l’Impiego.