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Abruzzo

Nuova agenzia regionale per il lavoro: ecco perché siamo contrari

Ci siamo fin da subito detti contrari alla creazione dell’Agenzia Regionale per il lavoro – Aral – perché non ci sembrava necessaria la creazione di un nuovo ente pubblico per svolgere funzioni che potevano senza problemi rimanere direttamente in capo alla Regione, migliorandone ed efficientandone l’attività.

 

In un periodo in cui vengono ridotti servizi e tagliate risorse a settori sensibili, da quello ambientale fino a quello della cultura – senza parlare delle enormi criticità in campo sanitario – l’istituzione dell’Agenzia sembra un inutile aggravio di costi e spese a carico della Regione che va in controtendenza con quanto la Regione Abruzzo ha fatto nelle scorse consiliature.

Per queste ragioni il PD ha espresso un voto contrario alla nascita dell’Agenzia Regionale Abruzzo Lavoro. Tuttavia, non abbiamo rinunciato a esercitare un’azione di proposta, anche spinti dalle forti perplessità manifestate dai sindacati nel corso delle audizioni effettuate in commissione, che hanno messo in evidenza come questa agenzia nascesse senza la preventiva e obbligatoria concertazione.

Ci siamo fatti carico delle loro istanze innanzitutto determinando in maniera puntuale quali sono i dipendenti che dovranno passare ad Aral e poi facendo in modo che gli stessi mantengano lo stesso status giuridico ed economico previgente. Abbiamo anche capovolto l’impostazione iniziale della legge: il personale individuato infatti, transiterà in distacco in Aral, ma conserverà la possibilità di rientro in Regione entro un anno. Rispetto all’ipotesi iniziale dunque, non c’è un trasferimento definitivo, ma un distacco temporaneo che può diventare definitivo solo dopo l’opzione che i dipendenti effettueranno in maniera volontaria. Ci sembra una mediazione buona per tutelare chi a differenza di altri, assunto per lavorare presso i centri per l’impiego, non ha avuto la fortuna di essere chiamato a lavorare in altri servizi o nelle segreterie politiche, ma più in generale per garantire a tutti la possibilità di scelta, visto che si tratta di lavoratori che sono stati assunti in Regione Abruzzo e non in una Agenzia.

Tutte queste possibilità e diritti non erano previsti nel progetto di legge licenziato dalla Commissione ed è un risultato che PD e Patto per l’Abruzzo portano a casa.

Abbiamo inoltre ottenuto l’impegno da parte della Giunta Regionale ad accogliere alcune proposte che miravano a rendere più rappresentativa e funzionale la Commissione Regionale per i servizi e le politiche del lavoro, normata dall’articolo 16 della vecchia legge regionale sul lavoro, la 76/1998. La legge sull’istituzione di Aral richiama infatti il ruolo della Commissione nel dare attuazione alle funzioni previste dalla legge. Poiché tuttavia la legge del 1998 sarà a breve oggetto di riforma, c’è l’impegno, nella nuova legge, a riformare la Commissione, prevedendo la partecipazione anche di enti locali territoriali e di ampliarne le funzioni alla vigilanza sul lavoro negli appalti pubblici, al contrasto al caporalato e a misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. C’è un impegno preciso quindi, dell’Assessore Magnacca e del Direttore del Dipartimento Lavoro, a tenere conto delle proposte che avevamo presentato, in forma di emendamento, già in questo progetto di legge.

 

 

 

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