
“La testimonianza da me riportata in aula ha provocato la reazione scomposta del presidente Marsilio, dal quale aspettiamo ancora le scuse verso i malati oncologici, perché ha toccato nel vivo un problema che né la Regione, né la Asl, nello specifico quella di Chieti, sono riusciti ad affrontare e risolvere per tempo come paventato dai malati e non solo da essi: la programmazione dell’acquisto dei farmaci in modo che nemmeno un giorno si lasciasse scoperti quanti ne avessero avuto bisogno.
Tanto è vero che in questi giorni ho ricevuto altre segnalazioni circostanziate da malate oncologica che sono state chiamate dalla Asl di Chieti dicendo che la seduta di chemioterapia che avrebbero dovuto fare a Lanciano, necessaria per limitare i danni di un tumore al momento non operabile per una e per continuare il percorso post operatorio per l’altra, non poteva essere eseguita per mancanza del farmaco”, riferisce il consigliere regionale Antonio Di Marco dopo la bagarre suscitata in aula dalla lettura di una mail di una malata oncologica rimasta senza farmaci.
“Dunque tre casi in pochi giorni, anche se le pazienti riferiscono che le sedute sono saltate anche per altri malati, tanti contatti e richieste da parte di persone fragili che a causa dell’incapacità di programmazione della Asl sono state lasciate a loro stesse, fino a data da destinarsi, cioè fino a quando sarà possibile avere il farmaco e continuare a fare la chemio, presumibilmente entro la settimana prossima. Questo non è sciacallaggio, è uno dei segni di una situazione grave che va affrontata, perché non lo si sta facendo – sottolinea Di Marco – tant’è che questa incapacità è dimostrata anche dalla giustificazione tentata sia dall’assessora Verì e sia dal manager Palmieri oggi a mezzo stampa, quando dicono l’una che non sia anomalo chiedere ai malati di portarsi i farmaci da casa (cosa che, visto l’accaduto, sicuramente li mette al riparo da una possibile mancanza) e l’altro di aver rinnovato i contratti solamente alla scadenza, senza calcolare il tempo del riassortimento dei medicinali, cosa anomala per una governance quando il fabbisogno è definito. Per questo ho deciso di fare la mia parte, chiedendo subito una Commissione Vigilanza sul caso, anzi, sui casi, preparando un’interrogazione e mettendo a disposizione la mia mail della Regione per raccogliere istanze circostanziate da sottoporre a chi di dovere (antonio.dimarco@crabruzzo.it).
Ritengo doveroso fare emergere la modalità intrapresa dalla Asl e, autorizzata dalla Regione, attraverso un accesso agli atti sul caso specifico, capace di spiegare l’accaduto attraverso tutti i documenti disponibili, e un’interrogazione in cui chiederò se si tratta di una modalità adottata dalla sola Asl 2, oppure se è ricorrente anche nelle altre Asl la pratica di autorizzare contratti solo all’ultimo momento, con il rischio, purtroppo acclarato, di lasciare chi ne ha bisogno senza forniture. Sono lieto che il manager Palmieri abbia accettato di venire a riferire in Commissione vigilanza l’accaduto, così potremmo sapere anche il perché questo problema si è verificato, quante volte, che tipo di fastidio arrechi ai pazienti, nonché che peso abbia sullo stato di quella che Marsilio ha definito sanità modello, prima di lasciare l’aula in preda all’ira funesta suscitata dalla testimonianza diretta portata da me.
Resta il peso delle parole dette: sciacallo è chi in inveisce su una situazione di scoperta debolezza con cinismo e cattiveria, non chi porta una situazione di estrema debolezza e svantaggio all’attenzione di chi dovrebbe tutelare i più fragili e risolvere le criticità, non provocarle. Questo fatto, ed è una cosa di cui vado fiero e che continuerò a fare andando a fondo a questo caso non per la ricerca di evidenza mediatica, ma semplicemente perché non accada più e non venga minimizzata la giusta premura di chi, suo malgrado, viene a trovarsi in tali sgradevoli situazioni”.