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Pescara

Parco Nord Pescara: “Bloccato il progetto, 8 milioni per gli espropri”

Pescara. “I ricorsi contro il progetto di Parco Nord, profetizzati dal Movimento 5 Stelle, sono puntualmente arrivati, e l’arbitrato per individuare la giusta indennità di esproprio dei terreni privati coinvolti certifica un fallimento amministrativo, firmato dal sindaco Masci e dalla sua maggioranza, che ha pochi precedenti nella storia recente della città”.

Sono il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Paolo Sola e la consigliera regionale Erika Alessandrini a riferire, così che “è arrivata finalmente la resa dei conti: 8 milioni di euro per gli espropri al posto dei 700 mila euro previsti. Una voragine economica figlia dell’incoscienza di chi governa Pescara”.

“Mentre il sindaco si riempiva la bocca con un progetto irrealizzabile”, dichiarano, “il Movimento 5 Stelle era l’unica forza politica a denunciare in Consiglio Comunale l’inganno ai danni della città: da soli abbiamo votato contro quella delibera, segnalando con chiarezza il rischio di un contenzioso multimilionario che oggi si è materializzato in tutta la sua gravità. Lo dicemmo in Aula – ricorda Sola – la valutazione dei terreni a 16 euro al metro quadro era una presa in giro, una cifra fuori da ogni logica tecnica e di mercato. Oggi l’arbitrato parla chiaro: il valore reale è di 150 euro. Quasi dieci volte tanto. E, oltre al danno la beffa: il Comune, per difendersi nella procedura arbitrale, ha sostenuto in istruttoria che la valutazione corretta fosse di 35 euro al metro quadro, smentendo quindi se stesso e la propria delibera”.

“Una goffa ammissione di colpa – sottolineano i pentastellati – considerando altri casi in cui il Comune – quando si è trattato di vendere aree comunali simili – ha utilizzato stime interne ben più vicine al valore reale dei terreni. Scegliere di utilizzare una valutazione così bassa è stata una leggerezza imperdonabile, che oggi ricade interamente sulle casse pubbliche. Il quadro è desolante: il cantiere non è mai partito, la ditta aggiudicatrice è stata sollevata dall’incarico, non esiste copertura finanziaria credibile. L’unica cosa che l’amministrazione ha saputo produrre sono rendering da campagna elettorale, utili ad alimentare una narrazione farlocca”.

“Masci”, incalza il M5S, “ossessionato dagli annunci egocentrici, non ha fatto altro che inseguire titoli di giornale e primati inventati, mentre le casse pubbliche venivano esposte a un danno enorme e prevedibilissimo. Chi si spaccia per grande progettista si è rivelato invece il sindaco degli errori, dell’improvvisazione e delle bugie. Ora abbia il coraggio di guardare in faccia i cittadini – concludono Paolo Sola e Erika Alessandrini – e si assuma la responsabilità di un errore gigantesco che – soprattutto – si poteva evitare. Dica chiaramente se il progetto è da considerarsi archiviato o come intende trovare 8 milioni di euro per gli espropri”.

MASCI RICORRE ALLA CORTE D’APPELLO

Il sindaco Carlo Masci replica al “solito il Movimento 5 Stelle lancia allarmi infondati per provare a racimolare qualche ultimo sprazzo di visibilità, e questa volta si inventa addirittura la mancata realizzazione del Parco Nord: un’opera attesa da oltre trent’anni e che questa Amministrazione è riuscita, finalmente, a concretizzare attraverso l’esproprio dei terreni e un progetto esecutivo già appaltato”.

“Per il Parco Nord”, ribatte, “la realtà è molto diversa da quella raccontata. Ci siamo affidati per la valutazione dei terreni espropriati, come previsto dalla legge, all’Agenzia delle Entrate, un ente pubblico deputato a fare proprio queste valutazioni per altri enti pubblici, che ha stimato quei terreni, con destinazione a verde pubblico, 16 euro al metro quadro. Successivamente una commissione, richiesta dagli espropriandi, ha indicato una valutazione completamente diversa, arrivando a una cifra totalmente fuori contesto di 150 euro al metro quadro: una dinamica già vista per altri espropri, come ad esempio nel caso del Parco Colle del Telegrafo o del parcheggio in via Gioberti, dove le valutazioni della commissione erano di gran lunga superiore a quella iniziale. Allora, come previsto dalla legge, il Comune fece ricorso alla Corte d’Appello e le quotazioni rientrarono nei margini corretti”.

“Lo stesso faremo ora”, annuncia il primo cittadino, “: presenteremo ricorso alla Corte d’Appello contro la valutazione, a cui il nostro tecnico si è opposto, e sono certo che sarà accolta, ridimensionando notevolmente una cifra, quella dei 150 euro, che non ha alcuna base per essere considerata valida. Una certezza, comunque, c’è: il Parco Nord si farà”.

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