Pioggia, infiltrazioni e attività scolastiche sospese ad Atri: minoranza attacca il Comune
E il primo cittadino replica

Le forti ed abbondanti piogge che nella giornata di ieri, 27 novembre, si sono abbattute nel Teramano hanno causato, in particolare, non solo infiltrazioni all’ospedale di Atri ma anche in alcune scuole, tanto che il primo cittadino Piergiorgio Ferretti, per la giornata di ieri, ha emanato ordinanza di sospensione dell’attività scolastica pomeridiana alle scuole medie e superiori.
“Secchi nei corridoi, carte assorbenti a terra, infiltrazioni dai soffitti: sono segnali evidenti di mancata manutenzione programmata e di un controllo insufficiente sulle condizioni reali degli edifici”, tuona Prospettiva Atri insieme a MoVimento 5 Stelle Atri, Officina Atriana, Atri in Azione e Partito Democratico Atri
Per questo, il gruppo di minoranza ha chiesto al Comune di rendere pubblico “la documentazione esistente sullo stato delle coperture e delle criticità note negli edifici scolastici, per capire se vi sia una reale conoscenza del problema; l’elenco degli interventi manutentivi effettuati e di quelli rimasti inevasi negli ultimi 5 anni e un cronoprogramma chiaro degli interventi urgenti, condiviso con i Dirigenti scolastici”.
Ma non è tutto. Altro attacco ha riguardato la tutela del personale scolastico: “Il Sindaco ha pubblicato l’ordinanza di sospensione delle attività didattiche, e non di chiusura delle scuole.
Una distinzione che è tutt’altro che formale. Con la sospensione delle lezioni: la scuola rimane aperta; il personale ATA e quello amministrativo deve comunque recarsi al lavoro, anche in presenza di infiltrazioni e locali non pienamente agibili; e se un lavoratore non riesce a raggiungere la sede, deve “giustificare” l’assenza utilizzando i permessi previsti dal CCNL, poiché non si tratta di una chiusura dell’edificio. La chiusura totale, invece (prevista quando l’edificio non è pienamente fruibile o presenta rischi strutturali) tutela tutti. In quel caso si applica l’art. 1256 del Codice Civile, che estingue l’obbligazione lavorativa in caso di impossibilità sopravvenuta non imputabile al lavoratore. Il Ministero dell’Istruzione, inoltre, con circolare del 12 febbraio 2012, ha chiarito che la chiusura per causa di forza maggiore non pregiudica la validità dell’anno scolastico. Per questo riteniamo importante che il Professore Ferretti, nel valutare i prossimi provvedimenti, tenga conto dell’esigenza di tutelare l’intera comunità scolastica, non solo gli studenti, ma anche chi ogni giorno lavora negli edifici e oggi si è trovato a farlo in condizioni non idonee”, concludono i partiti di minoranza.
LA REPLICA DEL SINDACO FERRETTI
“Ritengo doveroso precisare alcuni punti fondamentali relativi all’evento meteorologico straordinario che ieri (27 novembre 2025) ha colpito non solo il nostro comune, ma anche diversi altri comuni del territorio. Le intense precipitazioni hanno infatti interessato numerosi edifici scolastici e pubblici, sia di competenza comunale che provinciale, rendendo del tutto improprio sostenere che il Comune di Atri effettui interventi di manutenzione meno incisivi rispetto ad altri enti. In questo contesto, è opportuno chiarire anche le motivazioni che hanno portato alla sospensione parziale delle attività didattiche pomeridiane. Le attività sono state interrotte esclusivamente per la scuola media, poiché riguardavano i corsi musicali e avrebbero comportato la necessità di far rientrare in sede anche gli studenti provenienti dalla frazione di Casoli, con conseguenti spostamenti in condizioni meteorologiche particolarmente critiche. La sospensione ha interessato inoltre la scuola superiore per evitare il rientro pomeridiano e il successivo ritorno a casa degli studenti nelle ore serali, considerato il netto peggioramento del meteo e le distanze, che in alcuni casi raggiungono i 50 km”.
“Non si è invece ritenuto necessario sospendere le attività della scuola primaria, – prosegue il sindaco – frequentata esclusivamente da bambini residenti all’interno del territorio comunale e dunque non esposti al rischio di lunghi spostamenti durante il maltempo. La decisione è stata assunta nell’unico interesse della sicurezza degli studenti. L’unica criticità degna di nota riguarda il plesso della Scuola Secondaria di Primo Grado Mambelli, dove un intervento realizzato lo scorso anno sul lucernario non si è rivelato sufficiente. È importante ricordare che su quella struttura l’Amministrazione sta eseguendo esclusivamente interventi di manutenzione minima, poiché (come già noto) tra sette mesi l’edificio verrà demolito appena realizzata la nuova scuola. Invito pertanto il gruppo Prospettiva Atri a guardare con maggiore attenzione alla visione d’insieme e non a utilizzare un evento eccezionale per trarre conclusioni generali”.
E ancora: “Oggi la quasi totalità delle strutture scolastiche del capoluogo è a norma antisismica. La Scuola Primaria, pur con un intervento ancora non concluso, ospita già tutti i bambini della Primaria e dell’Infanzia nelle due ali completamente adeguate. Anche la scuola dell’infanzia di Viale Risorgimento è pienamente a norma. A breve, con la nuova scuola Secondaria di Primo Grado attualmente in costruzione di fronte alla scuola Primaria, anche gli studenti della secondaria potranno usufruire di un edificio moderno, funzionale e conforme ai più elevati standard di sicurezza”.
“A tutto ciò si aggiunge – conclude Ferretti – un risultato di grande valore strategico: oltre 400 studenti verranno riportati nel Centro Storico di Atri, proseguendo il percorso che abbiamo portato avanti negli ultimi anni. Un’operazione che ha importanti ricadute sociali ed economiche, a beneficio anche delle attività commerciali dell’area del Varco, di Piazza Duomo e dell’area dell’ex consorzio. Così come hanno dato effetti positivi alle attività di piazza Duchi i servizi pubblici ivi delocalizzati, per ultimo l’INPS meno di un anno fa. Sicuramente superiori a quattro bancarelle del lunedì. È un approccio ben diverso da quello adottato in passato, quando il centrosinistra delocalizzò progressivamente le scuole superiori verso la periferia, in particolare su Via Finocchi. È evidente che questa visione complessiva risulti difficile da comprendere al centrosinistra che ha sempre osteggiato il progetto di riportare le scuole nel Centro Storico: basti ricordare le critiche avanzate contro le sedi di Palazzo Tedeschini e del Palazzo Cicada, quest’ultimo oggetto persino di un esposto nei miei confronti da parte del capogruppo di Prospettiva Atri presso la Procura della Repubblica proprio per osteggiarne la riapertura. Ribadisco quindi che il nostro impegno continua a essere orientato a garantire edifici sicuri, moderni e collocati in un contesto urbano vivo, con benefici per gli studenti, le famiglie e l’intera comunità atriana”.
(immagine di repertorio)



