All’Università di Teramo incontro con gli Atenei dei Balcani occidentali
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività di UniAdrion

L’Università degli Studi di Teramo ha ospitato oggi la Western Balkans Promotion Fair, giornata dedicata alle Università dei Balcani occidentali e alla presentazione delle opportunità di mobilità, collaborazione accademica e progettualità internazionale nell’area adriatico-ionica. L’Ateneo ha accolto una delegazione di docenti e studenti provenienti da dodici Università di Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Croazia, Grecia, Serbia e Slovenia.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività di UniAdrion, il network che raccoglie più di 55 università di 10 Paesi dell’area adriatico-ionica, con oltre un milione di studenti, che da giugno 2026 a maggio 2027 sarà presieduta dal magnifico rettore Christian Corsi, primo rettore abruzzese a guidare UniAdrion.
«Un impegno – ha dichiarato il Magnifico Rettore in apertura dei lavori – che assumo con convinzione, consapevole del valore strategico di questa collaborazione, non solo per le opportunità di internazionalizzazione accademica e scientifica ma anche per le ricadute significative per la città di Teramo e per l’intero Abruzzo. La nostra posizione geografica e i rapporti storici, culturali ed economici con i Paesi che si affacciano sull’Adriatico rendono questo dialogo strategico per lo sviluppo del territorio e per attrarre progettualità e investimenti, e quindi nuove opportunità per studenti, ricercatori, imprese e comunità locali».
«Vorrei sottolineare un concetto che considero centrale e che renderò concreto durante il mio mandato da presidente di UniAdrion: la cooperazione accademica non è un semplice scambio di esperienze ma un motore di sviluppo reale e un investimento strutturale nelle generazioni che verranno. L’Università degli Studi di Teramo sta facendo, infatti, dell’internazionalizzazione un asse strategico con importanti risultati. Tra gli accordi stretti nell’ultimo anno voglio ricordare, in particolare, il recente ingresso nella rete di cooperazione degli atenei brasiliani GCUB, come primo ateneo italiano partner in un’area strategica di sviluppo dell’America Latina. Anche con UniAdrion vogliamo essere al centro di nuove traiettorie di crescita e innovazione, rafforzare la nostra presenza internazionale, migliorare la mobilità, ampliare la progettazione europea e intensificare le relazioni bilaterali».
«In un tempo segnato da trasformazioni economiche, sociali e geopolitiche profonde – ha proseguito – la cooperazione accademica svolge un ruolo cruciale: quello di favorire connessioni, consolidare relazioni, generare opportunità di crescita e innovazione. E questo vale ancora di più per un’area come quella adriatico-ionica, che da sempre rappresenta un ponte naturale tra culture e popoli. Per questo siamo lieti e orgogliosi di ospitare questa iniziativa, che non rappresenta solo un momento di incontro tra università Italiane e dei Balcani Occidentali, ma anche una straordinaria opportunità per riflettere insieme sul valore della cooperazione, della mobilità e del dialogo tra le due sponde dell’Adriatico e dello Ionio».
«L’area adriatico-ionica – ha concluso il Magnifico Rettore – è oggi una delle regioni più interessanti a livello europeo per dinamismo e potenziale di sviluppo, è un territorio che comprende Paesi in percorsi avanzati di integrazione europea, un patrimonio culturale e umano straordinario, sistemi universitari con grande vitalità e sfide comuni, dalla sostenibilità ambientale all’innovazione tecnologica. Proprio perché condividiamo geografie, storie e prospettive, è fondamentale che le università assumano un ruolo guida nella costruzione di un’area coesa, inclusiva e innovativa: e questo significa cogliere opportunità di finanziamento europeo, sviluppare progetti congiunti, investire nella mobilità studentesca e docente, promuovere percorsi di doppio titolo e diplomi congiunti. L’obiettivo è rendere la regione adriatico-ionica un laboratorio avanzato di ricerca, formazione e innovazione».




