Patto per l’Abruzzo in consiglio regionale: emendamenti utilizzo di buon senso delle risorse

Abruzzo. Domani, 18 novembre, il Consiglio regionale sarà chiamato a discutere una serie di emendamenti presentati dal Patto per l’Abruzzo, che indicano una strada di buon senso per l’utilizzo delle risorse a disposizione.
Al centro delle proposte dell’opposizione ci sono i lavoratori, la tutela del territorio, azioni propedeutiche a una ripartizione equa dei fondi per i grandi eventi e il diritto alla salute. Principi che secondo l’opposizione in consiglio regionale non possono essere sacrificati sull’altare di scelte contabili miopi.
“I tagli alle risorse, attuati dalla maggioranza per coprire i disavanzi delle ASL – spiega il Consigliere regionale Luciano D’Amico – hanno reso la coperta più che corta, cortissima: milioni di euro sottratti a comparti strategici, e la promessa di reintegrare le dotazioni oggi è sempre più lontana vista la scarsità di fondi a disposizione. Per questo, come opposizione, abbiamo voluto dare un indirizzo chiaro con una serie di emendamenti condivisi”.
Gli interventi riguardano il reintegro delle risorse tagliate dalla destra alle riserve naturali, riportandole alla dotazione 2024 per un valore di 1,5 milioni di euro. Si tratta di un comparto che non è solo ambientale, ma anche economico: le riserve naturali generano indotto turistico, occupazione e sviluppo sostenibile, e privarle di risorse significa compromettere un asset strategico per l’Abruzzo.
Il sostegno agli allevatori dell’ARA è altrettanto urgente: da oltre un anno questi lavoratori sono senza stipendio, una condizione che mina la tenuta sociale e produttiva di un settore chiave per la filiera agroalimentare regionale. Il ripristino dei fondi per i lavoratori, pari a 400 mila euro, non è solo un atto di giustizia, ma un investimento per garantire continuità e qualità in un comparto che contribuisce alla sicurezza alimentare e alla competitività del territorio.
Prosegue inoltre la battaglia per una ripartizione equa e trasparente delle risorse destinate ai grandi eventi. Nel mentre accogliamo finalmente e dopo un confronto che portiamo avanti da tempo, la disponibilità al ripristino delle risorse per la cultura ed in particolar modo per il Fondi Unico Regionale al fine di consentire una corretta programmazione da parte delle principali Istituzioni Culturali Abruzzesi.
Infine, la proposta di reintegro delle somme sottratte dalla Giunta Marsilio alla Protezione civile è imprescindibile: parliamo di un comparto fondamentale per la sicurezza del territorio, che deve essere dotato di risorse adeguate per affrontare emergenze e calamità, in un contesto in cui i rischi idrogeologici e sismici non possono essere sottovalutati.
Nella stessa seduta – continua D’Amico – sarà discusso anche un emendamento della maggioranza che, dopo aver tagliato 60 milioni di euro alla sanità, prevede l’attivazione di un fondo di 10 milioni di euro. Una cifra minima rispetto ai tagli già effettuati, che continuano a mettere a durissima prova il diritto alla salute dei cittadini e la vita degli operatori sanitari: medici, infermieri e OSS, costretti ogni giorno a fare i conti con la riduzione dei servizi e la carenza di personale. Queste risorse ovviamente non riescono a colmare i tagli effettuati, per questo il loro utilizzo deve essere ottimizzato al meglio. Lavoreremo affinché per la loro allocazione si avvii un confronto serio tra maggioranza e opposizione, evitando che la loro destinazione resti vincolata alla discrezionalità di chi ha causato questi danni.
In un contesto di risorse scarse – conclude D’Amico – la priorità deve essere data agli interventi che generano valore sociale e moltiplicano effetti positivi sul territorio. Tagliare indiscriminatamente significa compromettere la capacità di crescita e resilienza dell’Abruzzo. Il Patto per l’Abruzzo propone una visione che guarda alla sostenibilità, alla trasparenza e alla tutela dei diritti fondamentali, perché una regione che non investe su ambiente, lavoro e sanità è una regione che rinuncia al proprio futuro”.



