Impianti di risalita, incontro in Provincia sulle azioni future
Il presidente D'Angelo ha ricevuto i liquidatori

Teramo. Dopo la sentenza della Corte d’Appello che ha dichiarato inammissibile il ricorso della ditta Marco Finori, la Gran Sasso Teramano torna nel pieno possesso degli impianti di risalita e questa mattina il presidente Camillo D’Angelo ha ricevuto i liquidatori Giorgio D’Ignazio, Piergiorgio Passerini e Valerio Ferro per una prima valutazione sulle ipotesi in campo e sulle azioni da intraprendere.
Fermo restando che il 16 dicembre si avvia il giudizio di merito sul ricorso proposto dallo stesso Finori contro la prima sentenza a lui avversa del Tribunale di Teramo: “riprendiamo il discorso esattamente dove si è interrotto a giugno scorso – dichiara il Presidente – chiederemo subito il rilascio bonario dei beni e faremo tutto quanto necessario, dalle manutenzioni ordinarie a quelle straordinarie, per rendere utilizzabili gli impianti. Come, quando e con chi riaprire sono gli elementi in fase di valutazione: bisogna tener conto che la GST è in fase di liquidazione, potrebbero esserci privati interessati a gestire o a rilevare la società”.
“Tutte operazioni che richiedono del tempo ma è chiaro che noi non ne perderemo perché gli obiettivi che abbiamo sono chiari e individuati da tempo: mettere in campo tutto quanto necessario per una gestione stabile e duratura degli impianti di risalita a Prati di Tivo come a Prato Selva per sostenere il rilancio turistico del comprensorio teramano del Gran Sasso”.
“La Provincia sta facendo e continuerà a fare la sua parte tenuto conto che la cabinovia è di nostra proprietà e noi guardiamo sia all’interesse comune dei soci che a quello collettivo della comunità di trovare una soluzione definitiva a questa vicenda”, ha concluso il presidente D’Angelo.