Corropoli, ammanchi ufficio postale: due a processo. C’è anche una consigliera comunale
Le sottrazioni di denaro, secondo l'accusa, attraverso varie operazioni sarennero superiori ai 550mila euro

Corropoli. Andranno a processo due ex dipendenti dell’ufficio postale di Corropoli accusate di aver sottratto soldi ad alcuni correntisti: uno in maniera particolare con ammanchi oltre 500mila euro.
Si è tenuta dinanzi al gup del tribunale di Teramo, l’udienza preliminare nei confronti di due dipendenti di Poste Italiane (ora non in servizio), che erano state alle dipendenze dello sportello di Corropoli.
M.D.M., che è anche consigliera comunale, e la collega S.G.
I fatti si riferiscono ad un periodo temporale tra il 2015 e il 2024. Dalla denuncia del correntista, poi sarebbero emersi anche altri casi.
Il prossimo 4 dicembre si terrà il processo per rito abbreviato per la consigliera comunale, nei confronti della quale viene contestato un ammanco di 550mila euro e i reati di peculato, truffa, sostituzione di persona e autoriciclaggio.
Per l’altra dipendente, processata con il rito ordinario, il processo si aprirà il prossimo 27 novembre, per la quale viene contestato una sottrazione di 20mila euro.
Sulla vicenda si è costituita parte civile Poste Italiane.
“Poste Italiane precisa di aver avviato”, si lege in una nota diffusa, “tempestivamente, le opportune indagini interne attraverso la struttura di Fraud Management che hanno consentito di individuare le operazioni sospette e di aver fornito, sin dai primi esiti delle verifiche, piena collaborazione per l’accertamento dei fatti alle Autorità responsabili delle indagini.
All’esito dei procedimenti disciplinari avviati e sulla scorta delle irregolarità riscontrate, nei confronti dei soggetti individuati come presunti responsabili delle azioni fraudolente l’azienda ha provveduto in un caso alla risoluzione del rapporto di lavoro mediante licenziamento senza preavviso e nell’altro caso alla irrogazione della massima sanzione conservativa.
Nell’udienza preliminare Poste Italiane si è costituita parte civile.
Pur essendo soggetto danneggiato, l’azienda provvederà comunque a risarcire i clienti che sono stati oggetto delle azioni fraudolente”.