
Pescara. Riccardo Zappone, il 29enne morto lo scorso 3 giugno a Pescara, dopo una colluttazione all’esterno di un’officina in stara Comuanle Piana e il successivo arresto – con gli agenti della polizia che hanno utilizzato il taser – sarebbe morto per una massiccia dose di cocaina assunta.
A dirlo, come riferito dal quotidiano Il Centro, è l’esame istologico eseguito sulla salma del giovane, il quale, quindi, esclude che Zappone sia deceduto a causa del taser o per le lesioni provocate dai tre indagati.
L’esame, svolto dal medico legale Cristian D’Ovidio e dall’esperto di medicina d’urgenza Aldo Salvi, produrrà una relazione che a breve verrà depositata al pm Gennaro Varone, titolare dell’indagine che vede accusati di lesioni volontarie aggravate dall’uso dell’arma e dal numero delle persone Paolo De Luca, 60enne titolare dell’officina in cui è scoppiata la rissa, suo fratello Paolo di 55 e il genero Daniele Giorgini di 36 anni.