Alba Adriatica, serve un piano della legalità nella zona storica: la proposta
Il gruppo consiliare Siamo Alba parla di zona in stato di abbandono, sotto vari profili

Alba Adriatica. Serve un piano serio per legalità, decoro e coesione sociale. A ribadirlo, in una nota, è il gruppo consiliare di Siamo Alba, anche alla luce di una serie di atti e segnalazioni sulla situazione che ci vive nel quartiere storico di Alba Adriatica: affitti irregolari, occupazioni improprie, presenza di persone senza fissa dimora, degrado urbano, spaccio e tensioni continue e per ultimo, presumibile evasione di tasse e tributi comunali.
Situazioni gravi di illegalità alla luce del sole sicuramente favorite dalla carenza di controllo e
presidio del territorio; Ma nessuno ha ascoltato, tutto è rimasto lettera morta.
L’ordinanza con la quale si dichiarano inagibili i due piani interrati di Palazzo Fiorilli emessa dall’ufficio urbanistica, risale al 26 ottobre 2023.
Da allora, nulla è cambiato. Anzi, la situazione è peggiorata: materassi dati alle fiamme l’estate
scorsa, liti tra senzatetto, insicurezza palpabile per residenti e commercianti.
Eventi che certificano il totale fallimento di qualsiasi politica di controllo e prevenzione. Questa zona, un tempo viva e dignitosa, è oggi simbolo dell’abbandono.
E l’amministrazione? In ritardo, come sempre.
Solo ora si accorge del problema? Tra l’altro su segnalazione. Ma non basta un blitz sporadico o una
dichiarazione di facciata: servono azioni concrete, strutturate, continue e concordate tra le diverse
forze di Polizia.
“Ci auguriamo che gli uffici comunali non abbiano messo in atto l’ennesima azione estemporanea per mettere una toppa all’emergenza.
L’amministrazione della Sindaca Casciotti deve programmare un piano strutturato, serio, con
l’emanazione ed il conseguente controllo del rispetto delle ordinanze, oltre ad un’attenzione
costante, prevenzione quotidiana e presenza assidua di personale della Polizia Locale.
E sia chiaro: non è questo un discorso contro l’immigrazione. È un discorso di dignità. Non si può
concentrare fragilità in un’unica zona, senza controlli, senza supporto, senza decoro. Si crea solo
marginalità e conflitto. La nostra posizione non ha nulla a che fare con logiche discriminatorie. Non
è salutare per un paese creare zone-ghetto, dove si concentrano esclusivamente fasce fragili della
popolazione.
Questo non è integrazione, è abbandono!!!
Richiediamo che l’operazione che ha coinvolto lo stabile in piazza IV Novembre non sia l’ennesimo
intervento estemporaneo ma l’inizio di un vero piano di riqualificazione urbana e sociale.
Lanciamo, dunque, un appello all’amministrazione: “La zona della Stazione, via XXIV Maggio, via
regina Margherita, via Bafile, viale della Vittoria, Piazza IV Novembre e tutto il centro storico, devono
tornare al centro della pianificazione urbana”.