
Giulianova. Sulla possibile vendita da part della Asl dell’ex Ospizio Marino Il Cittadino Governante ricorda alcuni passaggi e prende una posizione chiara.
La ASL vuole vendere al più presto fissando una base d’asta di 4 milioni di euro.
Ci sono cordate che vogliono costruire “hotel a 4 stelle plus o un misto alberghiero e residenziale”.
I vincoli correttamente apposti dalla Soprintendenza sull’edificio storico dell’ex Ospizio Marino sono superabili.
Le risorse che deriveranno dalla vendita verranno utilizzati per interventi di manutenzione sull’ospedale di Giulianova.
“L’area dell’ex Ospizio Marino come tutti possono comprendere è un’area strategica per la nostra città: per la sua centralità, per essere in posizione di prima fila sul lungomare, perché vi è annesso il parco Chico Mendes con una delle poche pinete rimaste sulla costa giuliese”, si legge in una nota.
“Il Comune in luoghi così cruciali deve guidare i processi e prima ancora, per garantire la trasparenza e la partecipazione, dovrebbe promuovere un confronto con le forze politiche presenti in consiglio e con la cittadinanza per capire quali possono essere le scelte migliori per la città.
Si tratta di luoghi di pregio dove l’interesse pubblico non può essere messo ai margini. In casi come questi l’amministrazione comunale deve avere un ruolo fondamentale nel tutelare gli interessi generali e i beni comuni e nel suggerire le scelte più opportune sul piano economico ed edilizio. Con Costantini ciò non sta accadendo.
Noi in passato più volte abbiamo presentato le nostre proposte sull’intera area dell’ex Ospizio Marino (Pineta pubblica, Arena estiva per lo spettacolo dal vivo, Centro Talassoterapico). Ci torneremo.
La base d’asta dipende dalla destinazione urbanistica, cioè dal Piano Regolatore, quindi dal Comune. In quell’area ci sono una pineta, un’area destinata a parco (il Chico Mendes) e un edificio storico vincolato dalla Soprintendenza. I 4 milioni di cui si parla come trovano giustificazione?
· Si parla di nuovi hotel – sempre auspicabili per accrescere la ricettività – ma come si spiega allora il fatto che lo scorso anno la Giunta Costantini ha consentito di trasformare l’hotel previsto nell’ex Moma (a sud della Colonia Rosa Maltoni) in megapalazzo con destinazione residenziale, conservando addirittura gli stessi parametri urbanistici previsti per la destinazione alberghiera, cioè 24 metri di altezza e indice edificatorio 1,60 mq/mq? Quantità non concesse, giustamente, a nessun altro edificio residenziale nella nostra città, specialmente se in prima fila sul lungomare!
· I vincoli della Soprintendenza sull’edificio dell’ex Ospizio Marino non sono affatto superabili, come insegnano l’annosa vicenda dell’ex Scuola Acquaviva e l’area Marozzi sotto la collina.
· All’ospedale di Giulianova erano stati destinati in precedenza 40 milioni dal fondo per l’edilizia sanitaria (ex articolo 20 delle legge 67/88), poi confermati dalla Giunta D’Alfonso per la costruzione del nuovo ospedale o per la ristrutturazione dell’esistente. Come mai la Giunta regionale Marsilio li ha tolti stornandoli verso i nuovi ospedali di primo livello Lanciano, Vasto e Sulmona? Giulianova ora per avere un po’ di risorse da destinare al suo ospedale deve favorire la speculazione edilizia? E comunque rimane sempre il fatto che c’è una bella differenza fra i 4 milioni di cui si parla ora e i 40 milioni tolti a Giulianova e alla ASL di Teramo!