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Tortoreto, estorsione all’imprenditore turistico: attesa per gli interrogatori

Accelerazione per i provvedimento cautelari perchè si temeva per le sorti dell'uomo

Tortoreto. Sono in programma il prossimo 2 maggio gli interrogatori di garanzia per le tre persone (un albanese di 27 anni e due tortoretani) accusati di estorsione aggravata ai danni di un imprenditore turistico.

I tre sono in carcere a Castrogno (l’albanese era già detenuto da circa un mese dopo essere stato arrestato per la sua latitanza nella struttura ricettiva in questione), su disposizione della procura di Teramo e al momento devono rispondere di estorsione aggravata per aver, con diverse responsabilità, per aver spillato all’imprenditore taglieggiato circa 4mila euro nel corso dei mesi, con piccole richieste di denaro, ma continue per avere la loro protezione ed evitare danni e furti nella struttura.

L’imprenditore, sotto minaccia, infatti, avrebbe dovuto ospitare persone che facevano parte, in qualche maniera, della rete legata agli arrestati. Tra questi l’albanese condannato (per furti e rapine in villa in diverse zone in Italia) che proprio a queste latitudini stava vivendo la sua latitanza.

L’indagine, seguita dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica, guidati dal maggiore Gianluca Ceccagnoli, ha avuto una brusca accelerazione anche perché i due tortoretani (F.A. di 68 anni, di origini calabresi, con diversi precedenti alle spalle e M.A. di 38 che lo accompagnava), erano seguiti e intercettati e parlavano di dover sequestrare ed eliminare l’imprenditore, colpevole secondo loro di aver parlato con i carabinieri.
L’indagine, in attesa degli interrogatori di garanzia, prosegue, anche per cercare di far luce sull’eventuale rete di fiancheggiatori che ruotava attorno alle persone arrestate.

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