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Teramo

Sicurezza, le reazioni a Teramo dopo le parole di D’Alberto

Per Cozzi, "quando il sindaco deciderà di prendersi le sue responsabilità?"

“Della prosopopea che il sindaco Gianguido D’Alberto ha pensato bene di rifilare ai cittadini sul tema sicurezza, dopo la conferenza stampa che ha tenuto con i giornalisti questa mattina, sinceramente l’unica cosa che ha fatto trasparire nonostante le sue abilità oratorie è l’incompetenza. Un termine che forse descrive a tutto tondo l’operato di questa amministrazione, non solo perché non mi risulta in grado di fronteggiare le problematiche legate alla sicurezza e all’ordine pubblico di questa città, stante i continui e quotidiani episodi che anzi sono in aumento, ma anche perché si dichiara essa stessa incompetente in materia, scaricando sul Governo nazionale anche la responsabilità di ciò che accade in pieno centro storico”.

A dirlo il consigliere di Forza Italia, Mario Cozzi.

“Tutto ciò che ha saputo dire il sindaco oggi, è che è colpa del Governo. Tutto ciò che è stato in grado di dire riguardo alle misure da adottare per far sentire i cittadini più al sicuro, è che queste misure “sono in atto”. In quale atto esattamente di questa tragi-commedia che va avanti da 7 anni? Dopo 84 mesi di consiliatura ancora dobbiamo sentirci dire che è colpa del Governo (in carica tra l’altro da tre anni) e che i provvedimenti “sono in atto”? Quando arriverà il momento di prendersi le proprie responsabilità? O non è mai colpa dell’amministrazione? Abbiamo sentito nelle dichiarazioni del Sindaco che non adotta le ordinanze perché sono inefficaci. E come facciamo a sapere che sono inefficaci se non sono mai state adottate? Di inefficace qui c’è solo il vostro potere di controllo caro Sindaco. È inefficace quando cadono rami sull’asilo nido di piano Solare o nel parco fluviale perché nessuno controlla quando potare gli alberi; è inefficace quando lavori per la fibra, per l’Enel, vengono fatti in autonomia senza che neanche la stessa amministrazione ne sappia nulla, spesso addirittura in tratti stradali appena risistemati; è inefficace quando si rivoluziona completamente la viabilità in centro per fare spazio a una pista ciclabile che forse anche voi vi vergognate di inaugurare, che più che una pista per chi va in bicicletta sembra un percorso avventura in cui dover prestare attenzione agli ostacoli, tra rami degli alberi e incidenti vari: saranno una ventina solo quelli riportati dalla stampa. Se la pista non è sicura, è anche qui colpa del Governo Meloni? Perché prima di guardare al Governo il Sindaco non si fa una domanda su cosa accade tra le mura di casa sua? perché non prova a farsi un esame di coscienza visto che i suoi stessi consiglieri lo richiamano all’ordine sul tema sicurezza? Perché non si rende conto che la maggioranza è spezzata, che i gruppi consiliari sono raddoppiati e che anche in consiglio comunale deve pensare a parare i colpi dei suoi stessi consiglieri?”.

E ancora: “Teramo non è una città insicura? Una cosa è certa, che Teramo è una città stanca. Stanca di vedere regalare 1milione e mezzo di euro all’anno agli eventi, quando i cittadini non possono neanche goderseli in santa pace perché poi accadono episodi come l’altra sera al concerto di Curreri. Perché non destinare quei soldi a coprire un turno in più di polizia locale? Perché non prevedere un’auto in più che pattugli la zona? E per zona nostro malgrado parliamo proprio del centro storico. Teramo è più sicura di altre città? Talmente sicura che forse è l’unica in cui certi episodi si verificano proprio nel centro storico. Non in periferia, nel centro storico. Una vera e propria beffa. Come lo sono le dichiarazioni sulla videosorveglianza. Voglio ricordare al sindaco le parole dell’ex questore Lucio Pennella, che salutando la nostra città disse esattamente: «Teramo ha bisogno per essere considerata una città moderna di un sistema di videosorveglianza efficiente collegato alla centrale dei carabinieri e della polizia. Teramo non può più attendere. Tutto questo serve al benessere dei cittadini. Se si reperiscono risorse per attività ludiche lo si deve fare anche per la sicurezza dei cittadini». Non l’ho detto io caro Sindaco, lo disse proprio l’ex questore. A distanza di due anni da queste dichiarazioni, che tipo di risposte è in grado di dare questa amministrazione? Dopo le promesse e le passerelle per ottenere consensi, i cittadini meritano qualcuno che si assuma le responsabilità, piuttosto che sentirsi dire che è solo percezione. Meritano misure concrete, e invece cosa sa rispondere il sindaco? Che è tutto in atto. L’atto finale della sua triste amministrazione”.

IL PD “Teramo ha nel rispetto delle regole una delle sue radici più profonde. Per i teramani, il vivere insieme non è solo un obbligo normativo, ma un valore identitario. Proprio per questo, per il Partito Democratico il rispetto delle regole non rappresenta soltanto un mezzo per contrastare la microcriminalità, ma è parte di una visione più ampia: quella di una città coesa, civile e sicura”. Lo dice la segretaria dell’Unione comunale PD Teramo, Pamela Roncone.

“La sicurezza, infatti, non ha colore politico. È stato spesso il centrosinistra, al di là delle narrazioni propagandistiche, ad adottare misure concrete: dai primi centri di detenzione per migranti, ai Daspo urbani, fino agli accordi internazionali per il controllo dei flussi migratori. Noi non negheremo mai l’esistenza di un problema, ma rifiuteremo sempre di usarlo per alimentare odio e paura. Vogliamo affrontare la realtà con strumenti efficaci, legittimi e umani, distinguendo chiaramente tra repressione e tutela della sicurezza. Gli episodi di cronaca delle ultime settimane hanno turbato profondamente una città abituata alla tranquillità. È giunto il momento di agire con determinazione, mobilitando tutte le istituzioni per impedire che pochi snaturino il volto sereno di Teramo e per garantire ai cittadini protezione e serenità. Solo pochi mesi fa, il consigliere regionale PD Sandro Mariani aveva presentato un emendamento per aumentare i fondi destinati alla sicurezza nei quattro capoluoghi abruzzesi, dove – senza eccezioni – si registra una crescita preoccupante di episodi criminali. Quell’emendamento fu respinto dalla maggioranza di centrodestra, privando i territori di risorse fondamentali. Torneremo, tramite i nostri consiglieri Dino Pepe e Sandro Mariani, a chiedere al presidente Marsilio una collaborazione concreta, anche economica, per la sicurezza delle nostre città. Allo stesso tempo, rivolgiamo un appello al prefetto e al questore affinché venga intensificato il prezioso lavoro di coordinamento che stanno svolgendo. Nessuna amministrazione locale può evitare questa sfida e nessuna amministrazione può affrontarla da sola. Solo con un impegno corale, armonico e continuo tra tutte le Istituzioni, potremo riportare al centro della vita cittadina il sacrosanto rispetto delle regole”.

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