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Teramo

Sant’Egidio, respinta la mozione sull’ospedale: persa occasione a favore della sanità pubblica

Sant’Egidio alla Vibrata. “Con la bocciatura del nostro ordine del giorno, la maggioranza Amatucci ha perso un’occasione importante per schierarsi a difesa della sanità pubblica locale”.

 

È quanto dichiarano i consiglieri comunali Luigino Medori e Simona Giovannini, promotori dell’iniziativa volta a impegnare il Sindaco a richiedere formalmente alla ASL di Teramo la revoca della Deliberazione n. 1985 del 14 ottobre 2024, che prevede la soppressione della UOC di Ostetricia-Ginecologia dell’Ospedale di Sant’Omero.

L’ordine del giorno, respinto dalla maggioranza, mirava al ripristino della precedente organizzazione del servizio ospedaliero, ritenuta fondamentale per garantire livelli assistenziali adeguati e contrastare il fenomeno crescente della mobilità passiva. “Si tratta – spiegano Medori e Giovannini – di una scelta politica miope, che ignora la crescente preoccupazione dei cittadini santegidiesi e della Val Vibrata tutta.”

La Delibera ASL numero 1985/2024 dispone infatti la trasformazione dell’UOC di Ostetricia e Ginecologia in una semplice UOS subordinata alla sede di Teramo, riducendo l’autonomia, le risorse e la capacità attrattiva del reparto di Sant’Omero. Una misura che, secondo i proponenti, non tiene conto né dei dati oggettivi sull’efficienza della struttura, né delle specificità territoriali del Val Vibrata.

“La sanità pubblica – sottolineano i consiglieri – non può essere vittima di tagli lineari. Soprattutto in territori di confine come il nostro, dove il rischio di perdere pazienti e risorse verso altre regioni è concreto. La UOC di Ostetricia-Ginecologia, così come quella di Chirurgia generale, vanno potenziate, non smantellate.”

Nel testo dell’ordine del giorno, venivano evidenziati anche: la necessità di ripristinare il servizio di Partoanalgesia, essenziale per le donne in gravidanza; l’urgenza di maggiori investimenti nella struttura ospedaliera di Sant’Omero, soprattutto in termini di personale; impedire la soppressione della UOC di Chirurgia generale come previsto dalla Legge di riordino della Rete Ospedaliera approvata nel Dicembre 2023.

Stupisce, inoltre, la posizione del gruppo locale di Azione. A Sant’Egidio, infatti, il vice segretario provinciale del partito dott. Ivano Capriotti, finora non ha espresso alcuna posizione su una vicenda che riguarda da vicino la tutela del nostro Ospedale, dove per altro ha prestato servizio per diversi anni. L’Assessore Di Antonio, espressione del medesimo partito, ha addirittura dichiarato durante la seduta del Consiglio Comunale che tagliare il primario di Ginecologia – Ostetricia non cambia assolutamente nulla per il nostro nosocomio, come a dire che la suddetta figura è ininfluente rispetto alla qualità di un reparto.

“Continueremo a vigilare e a tenere alta l’attenzione sul tema della sanità pubblica – concludono Medori e Giovannini – perché la salute non è una bandiera politica, ma un diritto di tutti i cittadini.”

 

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