
Sant’Egidio alla Vibrata. Una lettera inviata al prefetto di Teramo (e per conoscenza al questore e al comandante provinciale dei carabinieri) per condensare tutte le preoccupazioni che si registrano per i comportamenti di alcuni nuclei familiari, non residenti ma che gravitano nel territorio comunale, e che stanno creando un clima d tensione e di insicurezza.
La lettera, nei giorni scorsi, è stata scritta e trasmessa dal sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata, Annunzio Amatucci, dopo l’ultimo episodio in ordine di tempo che solo per una serie di circostanze fortuite non si è trasformato in tragedia.
Quello accaduto lo scorso 18 maggio quando una vettura con a bordo tre giovani macedoni, che vivono in una cittadina nelle vicine Marche, ha causato un incidente, in zona centrale, coinvolgendo diverse vetture e causando anche il ferimento di due persone. Auto che poi si è allontanata, con i protagonisti dell’episodio che non si sono fermati a prestare soccorso. Episodio decisamente grave, ma che si lega ad altre situazioni che si sono verificate, con dinamiche e scenari diversi, nell’ultimo periodo.
“La situazione è diventata insostenibile”, ha scritto il sindaco, ” e desta seria preoccupazione sui rischi ai quali siamo esposti qualora non si ponga immediato riparo. Aggiungo anche l’esasperazione della popolazione, che potrebbe sfociare in atti di violenza contro tali persone.
Pur riconoscendo apprezzamento per il quotidiano impegno delle forze dell’ordine presenti, si ritiene necessario un rafforzamento delle misure preventive e di controllo sul territorio”.
Amatucci ha chiesto al prefetto un incremento delle unità di pattugliamento, un supporto all’installazione di nuovi sistemi comunali di video-sorveglianza e l’attivazione di un tavolo tecnico tra prefettura e forze dell’ordine per coordinare interventi mirati.