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Teramo

“La sanità domiciliare è nel caos”: l’attacco del NurSind alla Regione Abruzzo

Il sindacato chiede interventi immediati

La Segreteria NurSind Abruzzo denuncia “con forza le gravi criticità emerse a seguito del nuovo assetto organizzativo del servizio di cure domiciliari, introdotto dal Capitolato Regionale approvato in ambito interaziendale”.

“Gli operatori sanitari, ogni giorno sul campo, segnalano problemi sempre più pesanti che mettono a rischio sia i lavoratori sia i pazienti: frammentazione gestionale e discontinuità assistenziale; prestazioni disomogenee e disparità contrattuali; complessità logistica, materiali insufficienti e rifornimenti inadeguati; totale assenza di valorizzazione del personale sanitario; un sistema di assegnazione dei pazienti inadeguato, che costringe gli infermieri a ridurre il numero di assistiti, causando perdita di lavoro e peggioramento della qualità dell’assistenza; ritardi e inefficienze delle nuove cooperative subentranti, prive di personale sufficiente, con pazienti seguiti in ritardo e infermieri costretti a coprire territori vastissimi – dalle aree montane alla costa – per poche ore di lavoro”.

NurSind Abruzzo reclama “l’apertura immediata di un tavolo tecnico con le rappresentanze sindacali; l’applicazione piena e immediata della clausola sociale prevista dal regolamento integrativo dell’accordo quadro (Area Com prot. 5103/23 e nota Prot. 5299/23); l’attivazione urgente di un sistema centralizzato per la distribuzione dei materiali; un riconoscimento concreto e una reale valorizzazione del ruolo e delle competenze dei professionisti coinvolti; un sistema di assegnazione dei pazienti che risponda al reale fabbisogno lavorativo degli infermieri uscenti, garantendo continuità assistenziale e sicurezza”.

“La situazione è insostenibile. Non possiamo accettare ulteriori ritardi, è in gioco la qualità dell’assistenza ai cittadini e la dignità dei lavoratori. Ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo ma pretendiamo risposte immediate dalla Regione Abruzzo; siamo pronti a mobilitarci al fianco degli operatori per garantire i loro diritti, la loro sicurezza e sopra ogni cosa qualità dell’assistenza domiciliare”.

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