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Teramo

Infrastrutture, viabilità, connettività: servono investimenti per rilanciare il territorio

Martinelli, presidente della CNA di Teramo: "Ecco le nostre proposte per reggere la competizione"

Investimenti strutturali per mantenere la vocazione imprenditoriale della provincia; combattere una caduta demografica che nei prossimi dieci anni potrebbe portare a una flessione superiore al 10%, con conseguenze serie sulla forza lavoro; reggere la competizione interna con altre aree abruzzesi in espansione, prima fra tutte la vicina Nuova Pescara, il colosso urbano che sta prendendo forma dal processo di unificazione di Pescara, Montesilvano e Spoltore.

E’ la linea di marcia indicata dal presidente della CNA di Teramo, Alfredo Martinelli, presentando agli oltre 3.200 associati (tra imprese e cittadini) gli obiettivi del suo mandato. Perché, spiega, “l’economia della provincia di Teramo ha mostrato una crescita del valore aggiunto reale del 2,8% per il 2024 rispetto al 2019, la più alta tra le province abruzzesi, grazie soprattutto a una diversificazione economica maggiore rispetto ad altre province e da investimenti in infrastrutture e turismo, ma per essere mantenuta questa leadership ha bisogno di scelte e contenuti chiari”.

Quali? Martinelli inizia dai nodi infrastrutturali legati al territorio: miglioramento dei collegamenti con la futura città metropolitana pescarese, per evitare l’isolamento e la marginalizzazione economica di Teramo; incremento della manutenzione e messa in sicurezza di strade, ponti, viadotti, gallerie e sottopassi, soprattutto in aree a rischio e nel cratere sismico, in modo da garantire collegamenti sicuri e stabili; impulso alla ricostruzione post-sisma; accelerazione degli interventi sulle infrastrutture scolastiche e sanitarie in corso o previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Ma il capitolo infrastrutture, a detta di Martinelli, deve investire anche aspetti diversi come la digitalizzazione e la copertura con la banda ultra-larga delle zone meno servite, per migliorare la connettività soprattutto nei comuni rurali e montani. E, insieme, investimenti nel settore delle energie rinnovabili come fotovoltaico, solare, eolico e geotermico; idea, questa, che si collega strettamente alla messa in campo di progetti di efficientamento energetico per imprese e abitazioni che richiedono figure professionali esperte, capaci di proporre soluzioni innovative per ridurre consumi e impatti ambientali. Il tutto, in una visione di sviluppo di attività legate all’economia circolare e alla gestione sostenibile dei rifiuti, che creino lavoro nei servizi di raccolta, smaltimento, riciclo e valorizzazione delle materie prime. Attività che vanno sostenute da politiche attive della Regione Abruzzo e del Comune di Teramo, favorendo la transizione ecologica e sostenibile: una leva importante per l’occupazione e lo sviluppo economico locale, in linea con le tendenze nazionali di incremento del lavoro “green”.

“I teramani – conclude Martinelli – hanno sempre mostrato una buona propensione all’impresa. Ultimamente siamo in calo preoccupante sia come nuove imprese che come addetti nelle imprese artigiane: servirebbe il rilancio di progetti divulgativi come la bottega- scuola. La Cna nazionale ha siglato un accordo con il ministero dell’Istruzione per portare nelle scuole l’essere artigiano: a breve vedremo gli effetti anche nel nostro territorio. Stesso scopo ha la collaborazione con l’Università di Teramo”.

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