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Teramo

D’Angelo replica a Papa e Mistichelli: “L’unico ritardo dal consiglio per dissensi”

Il presidente della Provincia risponde ai consiglieri di maggioranza di Teramo

“Ho letto con l’attenzione dovuta a chi svolge ruoli istituzionali le considerazioni dei consiglieri comunali di Teramo. Rispondo alle domande/affermazioni perché, naturalmente, ritengo libero chiunque di esprimere un giudizio politico anche negativo. Mi limito ai fatti”, è la replica del presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo alle parole dei consiglieri di maggioranza a Teramo Valentina Papa e Simone Mistichelli.
 
“La Provincia avrebbe dovuto incaricare i tecnici, sin dall’ottobre scorso, delle perizie che invece sono state affidate con grande ritardo e giungono solo oggi; avrebbe dovuto quindi procedere subito alla richiesta di dissequestro e ai necessari lavori provvisori”.

“Lo abbiamo fatto “subito”. Il 3 ottobre hanno sequestrato il Delfico, dopo qualche giorno  – che ci siamo dovuti prendere impegnati a collocare 1200 persone in stato di emergenza –  abbiamo incaricato l’ ingegnere Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma il professore Franco Braga, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni Università degli Studi di Roma “Sapienza” e attuale Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica (ANIdIS) e l’ingegnera Stefania Arangio, strutturista con specifiche competenze in costruzioni esistenti in zone sismiche per una valutazione sullo stato di sicurezza e abbiamo presentato il ricorso in Cassazione. Il  17 ottobre 2024, i consulenti tecnici romani hanno trasmesso all’amministrazione una prima relazione basata sulla documentazione oggetto del ricorso in Cassazione (quindi basandosi sul lavoro condotto dall’ingegnere Rampa nel 2016 quando, fra l’altro, di faceva riferimento a normativa diversa da quella attuale). Questa Relazione tecnica è stata allegata al ricorso in Cassazione proposto dall’avvocato Lettieri. Ricorso respinto”.
“Il Prof. Braga lo aveva evidenziato chiaramente: se alle perizie iniziali fossero state affiancate subito quelle integrative, gli studenti sarebbero potuti rientrare quasi immediatamente”.

“Quelle integrative” sono le valutazioni LC3 che richiedono mesi di analisi e computi matematici. I rilievi sono iniziati subito da parte dell’ATI Project incaricata sin da ottobre di redigere il progetto per il miglioramento sismico che prevede espressamente la misurazione LC3; obbligatoria per individuare gli interventi.  Le relazioni sono state rimesse all’Ente a fine Agosto.
“Ora, solo perché costretti dall’evidenza, dalle difficoltà logistiche e dai ritardi già accumulati anche per i M.U.S.P., si promette finalmente di riaprire la scuola a scaglioni”. 

Come già detto, le “evidenze” avevano bisogno di essere supportato da elementi neutrali, senza perizie tecniche non si poteva procedere. Quanto alla riapertura a scaglioni, nessuna promessa ma come più volte sottolineato, un auspicio. E non saremo noi a deciderlo ma un giudice terzo. In questa vicenda ci si dimentica sempre che noi, tutti noi, abbiamo rincorso una situazione di emergenza dopo un sequestro deciso dalla magistratura.

“Teramo merita di più: una riapertura totale e sicura del Liceo “Delfico”, sino all’inizio dei lavori, senza ulteriori rinvii o compromessi e poi la programmazione degli stessi lavori per blocchi al fine di consentire l’utilizzo anche parziale della struttura; un piano chiaro per garantire che nessun’altra scuola venga abbandonata nello stesso modo”.

Come sopra, non possiamo deciderlo noi. Se le relazioni tecniche – mi permetto di sottolineare nuovamente che non si tratta di decisioni politiche o amministrative che il Presidente della Provincia può assumere – saranno accolte dalla magistratura, allora, bisognerà sedersi al tavolo con l’altra impresa, quella aggiudicataria dei lavori di esecuzione la LUCCI SALVATORE S.R.L. di Napoli (18 milioni e 141 mila euro) che sulla base del contratto stipulato deve realizzare i lavori in 38 mesi, pari ad un totale di 1140 giorni (secondo le fasi pure indicate nel Documento di indirizzo). Occorre verificare se l’intervento può essere realizzato a blocchi e in questo caso con quali tempi e quali costi aggiuntivi.

Mi permetto di concludere, con massimo rispetto per le opinioni dei consiglieri, che l’unico ritardo si è verificato con il rilascio del permesso a costruire per i Musp della Cona e che questo è accaduto per incomprensioni (?) dissensi (?) all’interno consesso consiliare del Comune di Teramo”.

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