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Atri, archiviazione caso scheda contestata: polemiche tra Sinistra italiana e maggioranza comunale

Atri. Solidarietà a Gianluigi Antonelli è stata dimostrata dal segretario provinciale di Sinistra Italiana per la Federazione di Teramo, Ennio Chiavetta.

 

“In questi giorni assistiamo a un orchestrato tentativo, grottesco e strumentale, di delegittimazione personale e politica nei confronti di Gianluigi Antonelli, coordinatore di Sinistra Italiana di Atri e voce coerente e coraggiosa del territorio”, ha esordito Ennio Chiavetta, riferendosi alle dichiarazioni del Sindaco Piergiorgio Ferretti annunciando l’archiviazione del caso “scheda ballerina” che ha annullato le elezioni del 2023 nella città ducale.

“Viene avanzato un ragionamento doppiamente errato: si sostiene che, poiché l’indagine penale non ha accertato reati nella vicenda della “scheda ballerina”, allora il ricorso al Consiglio di Stato – pur accolto – sarebbe stato infondato. E con questa premessa si vuol far intendere, in modo ancor più scorretto, che Gianluigi Antonelli sia poco credibile nelle sue altre battaglie”.

“Si tratta di una narrazione falsa e tendenziosa. Il Consiglio di Stato, massimo organo di giustizia amministrativa, ha annullato le elezioni comunali di Atri con una sentenza definitiva, rilevando irregolarità gravi e diffuse nelle operazioni elettorali, tali da compromettere la libertà e la segretezza del voto, in violazione dell’articolo 48 della Costituzione. L’annullamento non è stato deciso sulla base di ipotesi astratte, ma su fatti documentati da entrambe le parti. Un dato giuridico sostanziale, indipendente da rilievi penali. I due piani sono distinti e autonomi e chi li confonde lo fa solo per sviare il dibattito e screditare chi ha agito per amor di democrazia e trasparenza. Nessun “miraggio”, dunque, né “fumosa presunzione amministrativa”, né “populismo” o “opportunismo”.

“Ancora più inaccettabile è l’attacco personale fondato su sarcasmo e derisione. Questo metodo, tipico delle stagioni peggiori della politica e della Storia, serve solo a rinserrare le fila contro un nemico comune. È un tentativo disperato di ricompattare un fronte diviso e delegittimato dai fatti, che oggi si trova a dover giustificare un disavanzo di oltre 12,6 milioni di euro, accumulato dopo sedici anni di amministrazione. Al nostro compagno Gianluigi – la cui correttezza, umanità e onestà intellettuale sono note e riconosciute sull’intero territorio regionale – va la nostra piena solidarietà umana e politica. A chi tenta di silenziare il dissenso con l’attacco personale, rispondiamo che la forza delle idee non si intimorisce.
La democrazia ha bisogno di chi cerca verità, non di chi la teme”.

LA MAGGIORANZA: “LA VERITA’ CHE NON PIACE ALLA SINISTRA”

“La recente presa di posizione della Federazione provinciale di Teramo di Sinistra Italiana, a difesa del sodale Gianluigi Antonelli, rafforza ancora di più i partiti della maggioranza, unita e determinata nel portare avanti il programma amministrativo” è la replica dei segretari e dei coordinatori di Forza Italia, Michele Capanna Piscè; Fratelli d’Italia, Mimma Centorame; Noi Moderati, Aurora Paolini e Lega Salvini Premier, Ludovica Di Nicolantonio.

“La verità è emersa in sede investigativa, con la richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Teramo, in ordine alla tanto declamata “scheda ballerina”, la cui genesi è frutto di fantasia insita nell’immaginazione di chi, a tutti i costi, non accetta la sconfitta elettorale, in spregio alla democrazia che invece riconosce alla sovranità del popolo la decisione. L’annullamento del voto del 2023 da parte del Consiglio di Stato, scaturito dalla libera decisione dei magistrati amministrativi, è stato oggetto di una speculazione politica cavalcata sull’onda di una presunta unità della sinistra atriana al cui interno convivevano ambizioni personali tanto da uscire sconfitta per l’ennesima volta nelle elezioni del 2024 con uno scarto notevole di voti a favore dell’attuale amministrazione comunale. Segno di maturità e consapevolezza dei concittadini che mai e poi mai avrebbero affidato il governo della città nelle mani di chi antepone l’interesse personale a quello collettivo”.

“Appare dunque fuori luogo e privo di qualsiasi ragionevole fondatezza far credere che l’attività della magistratura ordinaria abbia un rilievo ininfluente nel quadro complessivo della vicenda elettorale per la quale, è bene sottolinearlo, se vi fosse stato il minimo indizio di responsabilità penale ascrivibile a chiunque non avrebbe chiesto l’archiviazione. La conclusione giudiziaria alla quale è pervenuta la Procura della Repubblica di Teramo, è la rappresentazione plastica che non ci sono state “operazioni elettorali tali da compromettere la libertà e la segretezza del voto”. Un passaggio di non poco conto che acclara la bontà del voto e mette all’angolo chi, da sempre, in barba alla volontà popolare, ha gettato discredito sulla città e sugli abitanti infangando il buon nome di una comunità all’interno della quale vivono da sempre persone oneste e laboriose”.

 

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