Narrazione e suggestioni sensoriali: doppio spettacolo all’istituto comprensivo Mosciano-Bellante

Mosciano. L’istituto comprensivo Mosciano-Bellante e la Coop Fantacadabra presentano, nell’ambito del Progetto “Natale a Teatro2025” per i bambini, all’istituto comprensivo due appuntamento (mercoledì 17 e venerdì 19 dicembre) una cooproduzione Fantacadabra, Green Factory e Florian Metateatro “LA BAMBINA DEI FIAMMIFERI ” da Hans Christian Andersen.
Uno spettacolo di narrazione e suggestioni sensoriali con canzoni, suoni, odori, sapori per sette attori, un musicista per piccoli gruppi di spettatori bendati.
Uno spettacolo con: Roberto Mascioletti, Santo Cicco, Laura Tiberi, Giulia Basel, Martina Di Genova, Emanuela D’Agostino, Alessio Tessitore, Germana Rossi e Mario Fracassi, Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua eseguite dal vivo da Germana Rossi. Regia Mario Fracassi
“Era la vigilia dell’ultimo dell’anno. Il sole era già tramontato. Nevicava e faceva molto freddo. La piccola fiammiferaia vagava per la città, cercando invano di vendere fiammiferi. La gente passava incurante della bimba. La piccina si accovacciò sulla neve per ripararsi dal freddo, per scaldarsi accende un fiammifero e…”
Usando la sua energia per qualcosa che può sembrare effimero, la bambina crea una sua vita fantastica, una vita più piacevole di qualsiasi altra cosa su cui possa posare lo sguardo. Ogni fantasia portata dai fiammiferi accesi, però, si estingue, e di nuovo la bimba è nel gelo. Ogni fiammifero acceso crea l’incanto di una scena familiare, l’illusione di un calore, di un’intimità e di tanta bellezza.
I bambini, per indole e temperamento, sono inclini ad abbandonarsi alle suggestioni delle loro fantasticherie e dei loro giochi per la realizzazione dei loro desideri. E i fiammiferi della bambina sono come i nostri sogni, costituiti di materia immaginifica che continua ad incidere sul mondo con la sua intensità utopica. Ma, uno dietro l’altro, i fiammiferi si spengono e l’ultima apparizione che si avvera è quella della nonna, l’unica persona che le avesse mai voluto bene, che prende in braccio la bimba per portarla con sé, lì dove l’amore e la bellezza non hanno mai fine.
Uno spettacolo che tenta di focalizzare lo sguardo non più solo sull’apparenza figurativa dell’attore, ma soprattutto sui ritmi, gli andamenti, le scivolate, “gli arricciamenti” delle partiture fisiche e sonore della nostra proposta di spettacolo, per cercare le sollecitazioni ad un ascolto sempre più attento delle risonanze e delle modificazioni che racconto, sensi, movimento, forma e materia producono nello spettatore permettendogli di camminare sul confine tra il concreto e l’illusorio, lasciandosi prendere con piacere dalla propria immaginazione.



