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Storie reali di disabilità: l’amore di Mauro per il mare

Vorrei muovermi per la città con più facilità

Sayonara Tortoreto

La vita vista da chi deve muoversi in carrozzina e spesso, troppo spesso, le barriere architettoniche diventano muri insuperabili.

Marciapiedi non certo a misura d’uomo, più che chi convive con le disabilità e la necessità di dover transitare in strada per potersi muovere, con tutte le difficoltà del caso.

E’ una chiosa, importante, quella che racconta Mauro Palestini, 39 anni, che frequenta il centro diurno Anffas di Martinsicuro.
Le storie legate alle disabilità offrono mille sfaccettature, ma unite da un filo conduttore unico: la voglia di vivere vite normali, con gli interessi e le passioni di tutti.

Mauro, che vive a Martinsicuro dal 1986, è uno di coloro che all’interno del centro Anffas rappresenta un punto di riferimento. E’ un grande appassionato di calcio e di sport in maniera particolare, tifa Inter e non si perde nessuno evento sportivo in tv. E quando può anche dal vivo.

L’importanza della scuola. Mauro (seguito con amore dalla mamma, Maria Antonia), ha frequentato le scuole superiori a Giulianova all’Istituto “Di Poppa-Rozzi” con indirizzo turistico. “Sono stati cinque anni molto belli e mi sono divertito tanto”, racconta Mauro, ma è stato anche molto faticoso. Terminata la scuola, infatti, con le nostre difficoltà non abbiamo più prospettive”.

E nelle considerazioni di Mauro, nato a Cagliari, si tocca con mano quella che è la necessità che chi convive con la disabilità di poter vivere una vita normale. “Io ho tanti interessi”, prosegue, ” faccio nuoto, fisioterapia e mi occupo delle tematiche legate all’ambiente e seguo spesso Marta Viola (consigliere comunale,ndr) che ci fa sempre capire, con grande attenzione quelle che sono le problematiche del territorio”.

Il centro diurno. Socializzare, condividere, avere la possibilità di poter coltivare i propri interessi e passioni. Per molti di coloro che convivono con disabilità gravi, i centro diurni (ma non solo) rappresentano un fattore determinante, soprattutto quando poi termina la scuola. “Nel centro La Rosa Blu”, racconta con entusiamo Mauro, ” siamo tutti amici e facciamo tante cose insieme. E dopo tanti anni, e tanti sacrifici, abbiamo uno chalet (“La Rosa Blu, ndr) senza barriere architettonichee attrezzature utili per chi come noi si muove in carrozzina. Amo il mare, peccato che l’estate passi troppo in fretta.”.

E l’apertura e l’utilizzo dello chalet di Martinsicuro, senza barriere architettoniche e frutto di uno specifico progetto sperimentale, rappresentano una sorta di elemento di riferimento per quanto concerne inclusione e fruzione degli spazi. La stessa fruzione degli spazi che Mauro, sempre molto battagliero nelle sue prese di posizione, si augura poter avere anche a Martinsicuro, nella sua cittadina, quando si muove in carrozzina.

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