Pescara. Ben 14 presidenti di seggio cancellati dall’albo e 1 perfino denunciato alla Procura della Repubblica di Pescara.
Sotto accusa gli errori, troppi, commessi durante lo svolgimento delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024, quelle che riconfermarono Carlo Masci sindaco con un 50,95% di voti dettato da appena 584 preferenze della coalizione di centrodestra su quella di centrosinistra.
Come riferisce il quotidiano Il Centro, la Corte d’appello dell’Aquila si è espressa a seguito dei ricorsi presentati al Tar, con la richiesta di annullare le elezioni, da due cittadini e dalla ex consigliera Pd Stefania Catalano, per “presunte irregolarità” nei conteggi delle schede, nell’attribuzione dei voti disgiunti e nelle dichiarazioni di nullità. I ricorrenti avevano puntato il dito anche sulla “mancata corrispondenza tra schede vidimate e utilizzate per il voto e incertezza sul numero complessivo dei votanti, omessa indicazione delle schede elettorali nei verbali, nullità della votazione in diverse sezioni”.
Il Tar, quindi, ha ordinato il riconteggio in quasi cento sezioni, facendo emergere numerosi errori ma non determinanti sulla vittoria finali di Mascia e del centrodestra, come le schede votate ma non timbrate. Per oggi, inoltre, era prevista l’udienza davanti al tribunale amministrativo ma, ritenuto necessario acquisire un supplemento di verifica, è stato deciso un rinvio al 5 giugno.
Per quegli errori, però, i giudici della Corte d’Appello hanno ritenuto colpevoli 14 presidenti dei seggi che ora non potranno più ricoprire l’incarico e sono stato cancellati anche dall’albo dell’ufficio elettorale.
