
Pescara. Approvata ieri dal consiglio comunale di Pescara la delibera per l’acquisizione a titolo gratuito dell’area privata che comprometteva la viabilità di via Mezzanotte.
“Un’area che per anni ha rappresentato un ostacolo al corretto e fluido passaggio dei veicoli in quella zona“, spiegano l’assessore al Patrimonio, Alfredo Cremonese e il presidente della commissione Lavori Pubblici, Massimo Pastore, “Un risultato concreto, ottenuto grazie al lavoro sinergico del settore Lavori Pubblici, del Patrimonio e della Regione Abruzzo. Un’operazione portata a termine nell’interesse esclusivo della collettività”.
“Ciò che però non possiamo nascondere è la profonda perplessità e amarezza nel constatare l’atteggiamento ostruzionistico del gruppo consiliare che fa capo a Domenico Pettinari”, aggiungono, “Davanti a un atto tecnico e amministrativo chiaro, utile e condiviso da tutti gli uffici, hanno presentato ben 60 emendamenti del tutto ingiustificati. Una battaglia ideologica fine a sé stessa, che non ha alcuna spiegazione se non quella di voler rallentare l’azione amministrativa. Un comportamento che, purtroppo, non è nuovo e che si ripete quotidianamente in aula, creando solo confusione e disorientamento tra i cittadini”.
“Abbiamo presentato circa 100 emendamenti”, spiega lo stesso Domenico Pettinari, “Il Presidente del Consiglio, con una ulteriore forzatura, ha cassato il 95% dei nostri emendamenti facendoci discutere solo una parte . La nostra battaglia nasce dalla riposta parziale che ci ha fornito il Comune sui 114 fornitori morosi che sono stati pagati dall’Ente nonostante la morosità non saldata . Il nostro diritto a conoscere i nominativi trova tutela nell’art. 25 del Regolamento comunale che prevede che i consiglieri, nell’esercizio delle loro funzioni, hanno diritto a ricevere ogni informazione utile in possesso dell’Ente, quindi nessuna esclusa. Il bipolarismo politico di questa maggioranza oggi ha raggiunto livelli inimmaginabili quando notiamo che la delibera sull’acquisizione delle aree di via Mezzanotte conteneva dati sensibili con nome e cognome, indirizzo, codice fiscale e corrispondenza del privato che cede le aree al Comune . A questo punto, ho preso la parola in aula, contestando aspramente la risposta dell’Assessore Seccia che dice che non possiamo avere i nominativi dei 114 fornitori. E’ assurdo che da un lato ci forniscono in delibera addirittura i dati sensibili di un privato che cede le aree al comune e dall’altro ci oscurano i dati dei 114 fornitori morosi”.