
Pescara. “Lunghe attese, personale ridotto all’osso e una rete di supporto sempre più fragile: è questo il quadro allarmante del Nucleo Territoriale per l’Autismo di Pescara, come segnalato da numerose famiglie che si sentono abbandonate dalle istituzioni e chiedono risposte immediate”.
A riferirlo è il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, che spiega: “Il servizio del Nucleo territoriale è fondamentale per la diagnosi e la presa in carico di bambini e adulti con disturbi dello spettro autistico. Il Nucleo, composto da un’équipe multidisciplinare (psicologo, logopedista, tecnico della riabilitazione psichiatrica, assistente sociale e terapista della neuro e psicomotricità), ha il compito di sviluppare piani di intervento personalizzati, supportare le famiglie e collaborare con le scuole per garantire l’inclusione scolastica e sociale degli studenti con DSA. Tuttavia il servizio è gravemente compromesso per la carenza di personale: due professioniste sono in congedo maternità e due unità sono impiegate con contratti a tempo determinato, che non consentono la continuità educativa necessaria. Il carico di lavoro quindi ricade quasi interamente sui pochi dipendenti a tempo indeterminato, con inevitabili disagi sulla qualità e tempestività degli interventi”.
“A peggiorare la situazione”, aggiunge, “è la scelta di spostare l’unico tecnico della riabilitazione psichiatrica attivo sul territorio – referente scolastico per circa 180 studenti – all’Istituto penitenziario di Pescara dove vi sarebbero 7 utenti da seguire. Una decisione che, pur comprensibile in termini di necessità interne, appare incoerente con l’investimento formativo sostenuto dalla stessa ASL per questa figura professionale, autorizzata a frequentare, con determina n. 2846 del 2024, un master di II livello in DSA e altri disturbi del neurosviluppo”.
“Le famiglie e soprattutto gli utenti, già provati da continui cambi di referente anche all’interno dello stesso anno scolastico, esprimono forte preoccupazione per il futuro del servizio”, rilancia Blasioli, “In un contesto in cui i cambiamenti e le incertezze sono particolarmente dannosi per il benessere dell’utente e per la serenità delle famiglie, la scelta di cambiare referente e non garantire continuità al servizio è davvero incomprensibile”.
“Si chiede pertanto un immediato ripensamento da parte della ASL di Pescara e delle istituzioni competenti, affinché si proceda con l’assunzione di nuove unità o con una riorganizzazione interna che garantisca stabilità, continuità e qualità del servizio. Nel frattempo, è stata richiesta la convocazione di una Commissione che faccia chiarezza sulle modalità con cui è stata presa la decisione di riassegnazione, verifichi se siano state valutate alternative meno impattanti, se altri erano stati destinatari di ordini di servizio e per intercessione divina non siano stati assegnati all’Unità interessata di medicina penitenziaria”, conclude l’esponente Pd.