
Pescara. La procura di Pescara ha chiesto il rinvio a giudizio per i vertici della Asl pescarese nell’inchiesta legata alle liste d’attesa.
Il processo è stato richiesto per Vincenzo Ciamponi, ex manager, Vero Michitelli attuale direttore generale dell’azienda sanitaria locale, e per il funzionario Bruno Ciuca, ritenuti responsabili dei gravi ritardi accumulati dalle liste d’attesa della Asl.
Sarà il gip di Pescara a stabilire se i tre imputati andranno a processo, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore Giuseppe Bellelli e dal sostituto Gennaro Varone per le ipotesi di omissione di atti d’ufficio a carico dei due direttori generali, mentre tutti e tre gli indagati rispondono del reato di falso.
Il Direttore Generale, Vero Michitelli, precisa di aver appreso della notizia a mezzo stampa, non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte degli organi inquirenti.
“Ho appreso – dichiara Michitelli – di avere assunto la qualità di imputato nel procedimento penale pendente anche a mio carico ed avente ad oggetto la liceità della previsione normativa, nazionale e regionale, relativa al funzionamento delle pre-liste, da un articolo di giornale pubblicato sulle pagine del quotidiano “Il Centro”, nella giornata di ieri sabato 31 maggio 2025. Premetto di non aver ricevuto, alcuna comunicazione formale della intervenuta sottoscrizione da parte dei Pubblici Ministeri titolari del fascicolo penale, della richiesta di rinvio a giudizio, né l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare con la richiesta di rinvio a giudizio è stato notificato al mio difensore. V’è, però, che ancora una volta un giornalista – prim’ancora che il diretto interessato – è venuto a conoscenza di un accadimento giudiziario formalmente ancora inesistente. Tale condizione è propria di quel processo mediatico che ha superato purtroppo, gli argini del corretto confronto dialettico tra Accusa e Difesa e che ha l’unica finalità di rinvenire il colpevole di turno da esporre al giudizio sommario del lettore nell’ambito di un agone privo di regole, al di là della effettiva sussistenza dei fatti contestati. Per mia formazione umana e professionale, e conoscendo quelle che sono le garanzie riconosciute dal Legislatore all’indagato-imputato, aborro questo modo di agire, soprattutto avendo riguardo alla condizione dei soggetti deboli che, sbattuti in prima pagina, sono privi della forza e dei mezzi per poter contrastare questo tipo, mi si consenta, di non corretta informazione”.
A schierarsi con gli indagati, in una nota, è il gruppo locale di Forza Italia, esprimendo “la propria fiducia nell’operato della magistratura che siamo certi saprà definire in maniera tempestiva, precisa e articolata i contorni della difficile inchiesta inerente ai vertici dirigenziali della Asl di Pescara, attuali e precedenti, sul problema delle liste d’attesa per le prestazioni specialistiche. Parliamo di un problema che non appartiene in maniera specifica a
Pescara o all’Abruzzo, ma all’intero Paese che pure continua a garantire il miglior servizio sanitario pubblico al mondo, consentendo ai pazienti di accedere a cure d’eccellenza con professionisti seri e preparati. Siamo certi che il dottor Michitelli, come l’ex Ciamponi, e tutti coloro che in qualche modo sono stati sfiorati dall’attività investigativa, non subiranno alcuna macchia, piuttosto tale vicenda ha permesso di far emergere un meccanismo che sicuramente necessita di correttivi a vantaggio dell’utenza e a garanzia di tutto quel personale Asl che ogni giorno lavora per permettere l’esercizio del diritto alle cure dei pazienti”.