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L'Aquila

Orsa Amarena: udienza rinviata al 18 luglio. Sollevate eccezioni sulle parti civili

Si è tenuta oggi, 24 giugno 2025, alle ore 13, al Tribunale di Avezzano, l’udienza predibattimentale nel procedimento per l’uccisione dell’orsa Amarena, avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2023 a San Benedetto dei Marsi. Questa fase processuale, cruciale per definire il quadro del dibattimento, ha visto le prime mosse legali che incideranno sulla partecipazione delle associazioni alla giustizia per l’orsa.

 

Leombruni è accusato di uccisione di animali aggravata da crudeltà, esplosioni pericolose in luogo abitato e bracconaggio come furto aggravato di fauna selvatici. Tuttavia nel corso dell’udienza la difesa dell’imputato ha formulato diverse eccezioni preliminari: ha sollevato l’inammissibilità delle costituzioni di parti civili, la nullità del decreto di citazione a giudizio e l’inammissibilità degli interventi. Il Pubblico Ministero ha prontamente contestato tali eccezioni.

Il Giudice, a seguito di queste contestazioni, ha rinviato l’udienza al 18 luglio 2025 alle ore 12.30. Sarà in quella sede che si saprà se LEAL e le altre associazioni verranno ammesse come parti civili, un passaggio fondamentale per la piena partecipazione al processo.

Gian Marco Prampolini, presidente LEAL commenta: “La giornata di oggi, pur non portando a una decisione definitiva sull’ammissione delle parti civili, dimostra quanto la difesa dell’imputato stia cercando di ostacolare il nostro diritto a far sentire la voce di Amarena e dei suoi cuccioli. Le eccezioni sollevate non ci scoraggiano; al contrario, rafforzano la nostra determinazione. Siamo fiduciosi che il Giudice, nell’udienza del 18 luglio, riconoscerà la legittimità della nostra presenza come parte civile. LEAL è qui per chiedere giustizia e faremo tutto il possibile affinché venga fatta piena luce sull’uccisione di Amarena e che il responsabile venga adeguatamente punito. La tutela di ogni specie animale, della fauna selvatica e di ogni specie protetta è un principio irrinunciabile per i quale continueremo a lottare”.

Il WWF Italia si aspetta un processo rapido che consenta di arrivare a una sentenza di condanna che sia da monito per chi crede di poter uccidere impunemente un animale, peraltro protetto a livello nazionale e sovranazionale.
“La nostra presenza nel processo come parte civile vuole testimoniare l’attenzione del WWF verso questa sottospecie che è anche oggetto del nostro progetto di conservazione “Orso 2×50″ che punta al raddoppio della popolazione entro il 2050 anche con una serie di misure sul campo che portiamo avanti attraverso l’Oasi WWF Gole del Sagittario nel Comune di Anversa degli Abruzzi”, dichiara Filomena Ricci delegata regionale per l’Abruzzo del WWF Italia. “L’uccisione di Amarena è stato un gesto inaccettabile che mette a rischio la stessa sopravvivenza della sottospecie che conta circa 60 individui in tutto il mondo in un’areale alquanto limitato come quello del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e delle zone limitrofe. E va sottolineato che quanto è accaduto è anche il risultato dei continui attacchi a cui è sottoposta la fauna italiana. Invece di lavorare per rafforzare le tante attività possibili per garantire la giusta convivenza tra la fauna selvatica e le attività dell’uomo, non sono pochi coloro che, anche ricoprendo ruoli istituzionali importanti, non perdono occasione per alimentare un insopportabile clima che vede nella presenza faunistica un ostacolo da rimuovere”.

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